Che cos’è la velocità di conduzione nervosa o studio di conduzione nervosa (Elettroneurografia)?

Lo studio di conduzione nervosa (Elettroneurografia) è un esame neurofisiologico che consente di studiare la capacità dei nervi di condurre gli impulsi nervosi dal centro alla periferia (VDC motoria) o dalla periferia al centro (VDC sensitiva). Ma come funziona esattamente?

Ce ne parla il dott. Francesco Brovelli, neurologo ed elettromiografista presso le strutture Humanitas Medical Care Domodossola e De Angeli a Milano, Humanitas Medical Care di Monza e Humanitas Medical Care di Arese e Lainate.

A cosa serve l’esame per lo studio della conduzione nervosa?

L’esame serve per valutare se i nervi sono in grado di condurre l’impulso elettrico in modo corretto e permette quindi di stabilire se il nervo sia integro e funzionante o meno.

Le patologie per cui questo studio viene più frequentemente richiesto sono le sindromi da intrappolamento di un tronco nervoso (come ad esempio la sindrome del tunnel carpale al polso, la sindrome del tunnel cubitale al gomito o la sindrome da intrappolamento del nervo peroneo comune) o le polineuropatie (sofferenza dei nervi periferici a partire dalla periferia -piedi e mani- e con una evoluzione “ascendente”).

Come viene analizzata la conduzione nervosa?

La velocità di conduzione nervosa viene studiata applicando degli elettrodi di superficie sulla pelle, che registrano il passaggio dell’impulso nel tronco nervoso che scorre sotto la cute. A questo punto si procede alla stimolazione elettrica del tronco nervoso, che viene registrata dai suddetti elettrodi come un potenziale di cui si valutano diverse caratteristiche (principalmente ampiezza, velocità e latenza).

Come si estrapola la velocità di conduzione nervosa?

Per ottenere il parametro della velocità di conduzione, in particolare, è necessario misurare la distanza percorsa dallo stimolo elettrico (in breve la distanza tra gli elettrodi e il punto in cui viene somministrata la stimolazione), così da poterne ottenere la velocità di conduzione lungo il tronco nervoso.

Qual è la velocità di conduzione dei nervi?

Per le velocità di conduzione esistono dei valori normativi di riferimento, che sono diversi per gli arti superiori e gli arti inferiori e che differiscono inoltre nello studio di nervi sensitivi o motori.

Lo studio di conduzione nervosa è un esame doloroso?

L’esame può risultare fastidioso per via delle scosse elettriche necessarie a stimolare i tronchi nervosi. Per lo studio dei nervi sensitivi l’impulso somministrato è più leggero ma prevede diverse stimolazioni in sequenza. Per quanto riguarda i nervi motori, l’impulso elettrico risulta più intenso ma richiede un minor numero di stimolazioni. In ogni caso, l’esame non è dannoso in alcun modo per il paziente e, infatti, può essere effettuato anche nei bambini.

Come ci si prepara allo studio di conduzione nervosa?

In preparazione all’esame è importante non applicare unguenti o creme sugli arti che verranno studiati. Inoltre conviene indossare indumenti comodi e facili da rimuovere, in quanto gli elettrodi utilizzati nell’esame devono essere applicati a diretto contatto con la pelle. Infine, è sempre utile portare la visita o gli esami effettuati, soprattutto quelli sulla base dei quali è stato richiesto lo studio di conduzione nervosa. 

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Dott. Francesco Brovelli
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