Che cos’è l’elettromiografia e a cosa serve?

L’elettromiografia è un esame strumentale che consente di diagnosticare patologie neuromuscolari. Generalmente, è richiesta per quei pazienti che avvertono sintomi come formicolio e intorpidimento alle dita delle mani; paralisi di braccia, piedi o gambe; debolezza, crampi, o spasmi muscolari

Le patologie più comuni per le quali può essere consigliata l’elettromiografia, sono:

·  sindrome del tunnel carpale

·  radicolopatie cervicali e lombosacrali

·  plessopatie

·  neuropatie

·  miopatie

·  distrofie muscolari

·  malattie neuro degenerative (come la SLA)

·  patologie del piano perineale (dolore e disfunzioni uro – genitali)

Inoltre, questo esame, può essere utile anche dopo una frattura agli arti (superiori o inferiori) perché la lesione può coinvolgere il distretto dei nervi in quella particolare zona.

Ma come funziona esattamente? Lo abbiamo chiesto alla dott.ssa Martina Giudice, tecnico di neurofisiopatologia presso l’ambulatorio Humanitas Medical Care Domodossola a Milano.

A che cosa serve l’elettromiografia?

Come dicevamo, l’elettromiografia (o EMG) è un esame strumentale che consente di valutare il sistema nervoso periferico e diagnosticare patologie a carico di nervi e muscoli.

Questo test, infatti, consente di evidenziare e localizzare un problema ad uno o più nervi o radici nervose.

Come si svolge l’elettromiografia?

L’esame si svolge mediante un’apparecchiatura chiamata elettromiografo, e si svolge quasi sempre in due fasi:

–   la prima fase (elettroneurografia) consente di studiare la velocità di conduzione di uno stimolo elettrico lungo il nervo, mediante uno stimolatore superficiale posizionato sul nervo e registrandone il potenziale elettrico evocato attraverso elettrodi superficiali posizionati sul muscolo. Lo studio delle velocità di conduzione dei nervi motori e sensitivi permette di rilevare eventuali rallentamenti e intrappolamenti delle fibre nervose (come si verifica nella Sindrome del Tunnel Carpale).

–   la seconda fase avviene mediante l’introduzione di un sottile elettrodo ad ago all’interno di alcuni muscoli, permettendo di registrare l’attività muscolare prima a riposo, poi durante una minima contrazione del muscolo, infine a contrazione massima. L’esame ad ago serve a captare eventuali alterazioni del nervo e del muscolo; valutando l’ampiezza e la durata dei potenziali elettrici muscolari e la quantità di unità motorie attivate, permette di individuare la presenza di danno da denervazione (attività elettrica spontanea), fenomeni di riorganizzazione delle fibre nervose e perdita di fibre muscolari

Se il numero di unità motorie attivate è ridotto, si tratta di sofferenza del nervo, mentre un numero di unità motorie precocemente attivate indica sofferenza del muscolo.

L’elettromiografia è pericolosa?

Non è un esame pericoloso. Tuttavia, prima di sottoporsi ad una elettromiografia, è importante segnalare al medico se si assumono antiaggreganti ed anticoagulanti e se si è portatori di stimolatori elettrici o pacemaker.

È prevista una preparazione per eseguire l’elettromiografia?

Non è necessaria alcuna preparazione particolare per questo esame.

Al paziente viene consigliato solo di non applicare creme o olii sul corpo (potrebbero impedire il corretto passaggio delle correnti elettriche), e di indossare abiti comodi e semplici da togliere. Inoltre, è richiesto di tenere il telefono cellulare spento per tutta la durata del test.

Il giorno dell’esame è necessario portare con sé la documentazione relativa al disturbo, come ad esempio referti di visite specialistiche passate o eventuali lettere di dimissioni giornaliere.

L’elettromiografia viene eseguita sotto prescrizione medica; inoltre, il giorno dell’esame, va portato il referto della visita di prescrizione per valutare e rispondere correttamente al quesito clinico posto dal medico prescrittore.

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