Che cos’è l’endoscopia e quando è necessaria?

Ci sono molte ragioni per cui uno specialista potrebbe consigliare un’endoscopia. Una procedura diagnostica che consente al gastroenterologo di esaminare il rivestimento e le pareti dell’intero tratto gastrointestinale, dall’esofago, allo stomaco, all’intestino e al retto, per indagare sintomi insoliti o aiutare ad eseguire alcuni tipi di interventi chirurgici. Ma quando viene richiesta esattamente?

Lo abbiamo chiesto al dott. Marco Dal Fante, gastroenterologo presso l’ambulatorio di Humanitas Medical Care Murat a Milano.

Cos’è l’endoscopia?

È una tecnica diagnostica ma a volte anche terapeutica che consente di valutare dall’interno alcuni organi e verificare l’eventuale presenza di alterazioni o lesioni. Inoltre, permette di asportare piccoli campioni di tessuto da sottoporre ad esame al microscopio e di effettuare interventi come l’asportazione di polipi, cauterizzazioni di lesioni sanguinanti o altro ancora.

Come funziona l’endoscopia?

L’endoscopia viene effettuata attraverso degli specifici strumenti chiamati endoscopi, costituiti da un piccolo tubo flessibile alla estremità del quale è montata una piccola telecamera (CCD) in grado di trasmettere su monitor le immagini dell’interno del tubo digerente, opportunamente illuminato mediante sottilissime fibre ottiche. Gli endoscopi vengono inseriti nel corpo attraverso la bocca o l’ano, a seconda della zona da esplorare. Lo specialista potrebbe utilizzare un anestetico locale e un sedativo per tranquillizzare il paziente e rendere l’esame completamente tollerabile.

Gli esami più comunemente eseguiti con questa tecnica sono:

  • Gastroscopia: viene eseguita per investigare alcuni sintomi, come dolore o bruciore di stomaco, nausea e difficoltà di deglutizione.

Durante la procedura è possibile eseguire delle biopsie che consistono di raccogliere campioni di tessuto, e procedure terapeutiche quali la dilatazione di un tratto ristretto, la rimozione di polipi (rilevatezze generalmente benigne) o il trattamento di sanguinamenti digestivi.

  • Colonscopia: permette di visualizzare le pareti dell’intestino crasso e l’ultimo tratto del tenue. Può essere richiesta per indagare sintomi come l’alterazione dell’alvo, la comparsa di dolori addominali o sanguinamenti anche occulti, per escludere malattie infiammatorie croniche intestinali, o diagnosticare precocemente eventuali lesioni neoplastiche del colon quando queste sono ancora in fase benigna e possono essere facilmente asportate.

Nel corso della procedura pertanto potranno essere effettuati prelievi bioptici o eseguite asportazioni endoscopiche di eventuali polipi riscontrati.

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A cosa serve l’endoscopia?

È uno step diagnostico indispensabile per quasi tutte le malattie gastro-enterologiche. Consente infatti di individuare eventuali patologie benigne e di prevenire, monitorare e curare quelle maligne.

L’endoscopia può essere utile anche per valutare:

–   Mal di stomaco

–   Ulcere gastriche o difficoltà a deglutire

–   Sanguinamento del tratto digerente, sia visibile che occulti

–   Cambiamenti nelle abitudini intestinali, come stitichezza di recente insorgenza o diarrea

–   Polipi nel colon

Come bisogna prepararsi per l’endoscopia?

A seconda del tipo di endoscopia, potrebbe essere necessario rimanere a digiuno da cibi e liquidi per alcune ore prima dell’esame. Nel caso di una colonscopia, al paziente viene richiesto di assumere dei lassativi per facilitare l’evacuazione delle feci.

Inoltre, potrebbe essere richiesto di interrompere l’assunzione di eventuali farmaci, come i fluidificanti del sangue, per prevenire un rischio di sanguinamento durante la procedura.

Quanto dura un esame per l’endoscopia?

La Gastroscopia dura 5-7 minuti; la Colonscopia dura circa 10-15 minuti.

L’endoscopia è dolorosa o pericolosa?

In generale, le endoscopie sono considerate procedimenti sicuri con un bassissimo rischio di complicanze; tuttavia, in alcune circostanze, possono verificarsi alcune complicazioni, come:

–   Infezione

–   Sanguinamento

–   Perforazione (molto rara)

–   Reazione alla sedazione/anestetico

Tali complicanze sono largamente evitabili quando le procedure endoscopiche sono eseguite da medici esperti ed in ambienti ospedalieri che applicano rigorosi protocolli e procedure standardizzate.

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