Controllo dei nei: mai sottovalutare la prevenzione della pelle

I nei, quelle macchie più o meno piccole e scure che vediamo sparse sulla nostra pelle, spesso vengono sottovalutati fino a quando non iniziano a fare prurito, a sanguinare o ad ingrossarsi in modo troppo evidente. E’ in quel momento che ci rivolgiamo al dermatologo per una visita specialistica.

In realtà la visita dermatologica per il controllo dei nei dovrebbe diventare una ‘routine’: è infatti il primo passo per la prevenzione ed eventualmente la diagnosi precoce di melanomi e tumori della pelle. Ma non è l’unica.

Insieme alla dottoressa Emanuela Battaino, dermatologa in Humanitas Medical Care Lainate, abbiamo individuato 3 punti da non sottovalutare.

 

 

La visita di controllo

 

“Purtroppo il controllo dei nei e della pelle in generale non rientra molto nell’ottica di prevenzione delle persone. È importante quindi diffondere una cultura della prevenzione anche in ambito dermatologico per evitare che si arrivi in ambulatorio in una situazione di ‘emergenza’ con pazienti già colpiti da melanomi e tumori della pelle”.

La visita di controllo dei nei è indolore e non necessita di una particolare preparazione: dopo un’accurata anamnesi, per verificare eventuali familiarità e altre patologie del paziente, il dermatologo procede con il controllo visivo a occhio nudo: “il paziente è steso sul lettino e lo specialista studia i nei partendo dai piedi fino al capo”, ha spiegato la dott.ssa Battaino.

In questa fase è molto importante “l’esperienza del medico: i nei non vengono controllati uno ad uno – ha chiarito la dermatologa -. Grazie ad un occhio allenato e alle nostre competenze sappiamo riconoscere e identificare i nevi più strani e che riteniamo più a rischio, degni quindi di un’osservazione più approfondita”, che prosegue attraverso l’esame dermatoscopico manuale – con cui si studia  la struttura, il colore, la dimensione e la forma – o con la videodermatoscopia digitale, nota anche come mappatura dei nei.

In caso di nevi atipici (displasici) – cioè più grandi del normale, con bordi irregolari o un colore variabile, “consiglio l’asportazione o controlli più frequenti, per monitorare eventuali cambiamenti”, ha detto Battaino suggerendo a questi pazienti di “fotografare i neo da tenere in osservazione anche a casa, dopo il controllo, così da avere idea dell’eventuale trasformazione”.

 

La mappatura dei nei

La mappatura dei nei è il principale esame diagnostico di monitoraggio di eventuali lesioni cutanee. Il dermatologo esegue questo esame, perché grazie alle tecnologie del dermatoscopio – che con la sua lente ingrandisce tra le 10 e 20 volt quello che si sta osservando – riesce anche a fotografare i nevi permettendo cosí nelle successive visite di confrontare lo stato dei nei considerati a rischio.

“Eseguiamo la  mappatura nei pazienti che hanno così tanti nei, molti dei quali atipici, per cui è difficile controllarne e monitorarne la trasformazione con periodicità”, ha spiegato la dott.ssa Battaino.

“L’esame dura al massimo 30 minuti. È dimostrato che la dermatoscopia ha incrementato la capacità di riconoscere lesioni sospette, rispetto alla semplice visione a occhio nudo, dal 70% al 92%, permettendo diagnosi sempre più precoci ed efficaci”, ha concluso.

 

Prevenzione: ogni quanto fare il controllo?

Il controllo dei nei dovrebbe essere fatto tendenzialmente ogni due anni, in caso di pazienti sani che non hanno avuto patologie in passato e che non hanno nevi più a rischio da tenere monitorati.

Diverso è il caso di pazienti “che hanno già una familiarità per tumori, sia delle pelle che in generale del corpo – ha spiegato la dottoressa -. Queste persone potrebbero infatti essere più suscettibili ai tumori e alle patologie oncologiche, quindi consiglio loro di ripetere il controllo ogni anno” o addirittura “ogni due tre – mesi” a seconda delle indicazioni dello specialista.

Come per gli adulti, anche per quanto riguarda i bambini la visita di controllo dovrebbe essere fatta “ogni due anni” e “alle mamme consiglio di controllare anche personalmente la pelle dei loro bambini ma di non allarmarsi per ogni neo che vedono spuntare. Devono ricordare che la crescita dei nei è proporzionale con la crescita del bambino”, ha concluso.

 

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