Da un’indagine, condotta tra il 2009 e il 2014 su un ampio numero di persone da parte di ricercatori americani, è emerso che nel 73% degli individui che avevano escluso dalla propria dieta il glutine è stata riscontrata una maggiore concentrazione di arsenico nelle urine e di mercurio nel sangue, due metalli pesanti presenti in natura nell’acqua potabile e nel suolo, considerati tossici per l’organismo. Questo perché nelle diete prive di glutine è predominante l’utilizzo del riso, il cereale che accumula più facilmente i metalli e, in particolare, l’arsenico.
Tuttavia, gli stessi ricercatori hanno aggiunto che sono necessari ulteriori studi per poter dimostrare che la dieta gluten free metta a rischio la salute delle persone.
Per avere le idee più chiare su questo argomento, ci siamo rivolti alla dottoressa Paoletta Preatoni, gastroenterologa ed endoscopista digestiva in Humanitas.
Che cosa ne pensa dei risultati emersi dalla ricerca americana sull’associazione dieta senza glutine e rischio di esposizione al mercurio e all’arsenico?
“La ricerca è in fase di pubblicazione: la percentuale di pazienti a dieta glutino priva mi sembra molto elevata e, pertanto, credo che debbano essere necessari altri studi che confermino tali dati e li correlino anche col tipo di alimentazione dei pazienti a dieta libera”, afferma il medico. E aggiunge: “Peraltro, non sappiamo esattamente quali siano le concentrazioni minime di questi metalli che possano determinare conseguenze sulla salute”.
In attesa di ulteriori studi, che cosa consiglia a chi segue una dieta senza glutine?
“Sicuramente, a tutti i pazienti a dieta glutino priva, sia per celiachia sia per sensibilità al glutine non celiaca, si consiglia di variare la qualità degli alimenti introdotti con la dieta, tenendo sempre presenti i principi generali della corretta alimentazione”, conclude la dottoressa Preatoni.
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