Diretta Facebook: dislessia, disgrafia, discalculia e altri disturbi

Dislessia, disgrafia, discalculia e altre difficoltà che riguardano attenzione, memoria e linguaggio, sia in bambini e adolescenti che negli adulti: sono le principali problematiche di cui si occupa il centro di Neuropsicologia dell’apprendimento in Humanitas Medical Care Milano Domodossola, diretto dalla psicologa dottoressa Marcella Mauro, che il prossimo 1 ottobre alle ore 11.30, insieme alla dott.ssa Ylenia Canavesio esperta in neuropsicologia, sarà anche in diretta facebook sulla pagina Humanitas Medical Care per un confronto con gli utenti. Hai una domanda per le nostre specialiste? Scrivila a web@humanitas.it e le nostre esperte risponderanno in diretta.

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Il centro e le sue attività

Grazie all’esperienza dei professionisti, esperti dell’età evolutiva, di Humanitas Medical Care, il centro dà un importante aiuto alle famiglie nella diagnosi e nel trattamento di questi disturbi attraverso percorsi su misura. 

Il centro è formato da un’equipe multidisciplinare composta da psicologi clinici, neuropsichiatri infantili e logopedisti per fornire un  aiuto completo alle famiglie ed  affrontare, insieme a loro, le difficoltà che possono presentarsi lungo il percorso di crescita.

La diagnosi

“Si arriva ad affrontare un percorso diagnostico quando la famiglia o gli insegnanti individuano difficoltà significative nei bambini o nei ragazzi legate alla lettura, alla scrittura, al calcolo o ancora a difficoltà di memoria e di attenzione”, ha spiegato la dottoressa. 

L’iter diagnostico prevede un colloquio dedicato ai genitori al fine di  formulare una prima lettura del problema presentato e decidere insieme, se necessario, il percorso di valutativo più adatto. 

Dislessia, disturbo dell’apprendimento e altri problemi del linguaggio: ne soffrono sia adulti che bambini

Secondo un recente report del MIUR, il ministero dell’Istruzione e della Ricerca, gli alunni con disturbi specifici dell’apprendimento nelle scuole italiane sono circa il 3%, 3 alunni su 100 hanno un disturbo specifico dell’apprendimento.

Più difficile, invece, è ricavare stime rispetto agli adulti, in quanto l’attenzione e le conoscenze su queste difficoltà si sono sviluppate  molto recentemente e pochi di loro sono giunti ad una diagnosi in passato.

“Queste persone possono avere difficoltà sul lavoro e nella vita di ogni giorno – ha spiegato la dottoressa Mauro – andando incontro anche a problemi di sfiducia e nei casi più estremi di depressione. Questo dipende spesso dal grado di severità della problematica, dal percorso personale dell’individuo e del tipo di ambiente che ha trovato nella sua esperienza (stimolante o oppositivo ) e dal carattere”.

Come riconoscere i primi sintomi?

“Il momento in cui si manifestano le prime difficoltà legate al disturbo specifico di apprendimento, di solito coincide con l’ingresso a scuola. Tuttavia possono emergere in modo più evidente anche successivamente quando, con l’avanzare della scolarizzazione, aumentano le richieste prestazionali sul piano della letto scrittura, del calcolo e della memoria”, ha chiarito Mauro.

I primi segnali sono legati alle difficoltà a leggere a voce alta, a riconoscere le lettere visivamente simili (b/d, m/n) o che hanno suono simile ( d/t, b/p, f/v ), a mantenere il segno in corso di lettura, a difficoltà a ripetere parole complesse o ad imparare l’alfabeto, i giorni della settimana, i mesi dell’anno.

Quando allarmarsi?

“Senza inutili allarmismi è bene confrontarsi con il proprio pediatra, con gli insegnanti o chiedere un consulto specialistico”, rassicura la dottoressa.  

“E’ sempre bene identificare il problema il prima possibile, osservando il bambino o il ragazzo a scuola e a casa, prestando attenzione ai campanelli di allarme perché il giusto riconoscimento del problema  può sicuramente facilitare il percorso scolastico ed evitare importanti conseguenze psicologiche sull’autostima e il senso di autoefficacia”, ha concluso.

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