Disgrafia, cos’è e come si riconosce?

La disgrafia rientra nei Disturbi Specifici dell’Apprendimento, ovvero un gruppo di disturbi del neuro-sviluppo che interessano gli apprendimenti scolastici. Ma cos’è esattamente e come si presenta?

Ce ne parla la dott.ssa Laura Stella, logopedista presso l’ambulatorio Humanitas Medical Care Domodossola a Milano.

Che cos’è la disgrafia?

Con disgrafia si intende una difficoltà nell’esecuzione motoria della scrittura a mano (Consensus Conference, 2022). 

Che differenza c’è tra disgrafia e disortografia?

Disgrafia e disortografia sono infatti due aspetti differenti della scrittura. 

Con disortografia intendiamo la difficoltà di codifica fonologica e di competenza ortografica (quindi ad esempio confondere la p con la b; scrivere ciodo al posto di chiodo). Nella disgrafia invece il problema riguarda i processi motori, visuo-spaziali e visuo-motori sottesi all’abilità di scrittura.

Come si riconosce un bambino disgrafico?

In particolare, in un bambino disgrafico, potete osservare:

·  Difficoltà nel mantenere adeguatamente i rapporti spaziali (ad esempio lo spazio tra le parole che appaiono tutte attaccate, lo spazio tra lettere, l’ordine spaziale sul foglio. Ma anche difficoltà nel rispettare l’altezza delle lettere all’interno della parola)

·  Difficoltà nella realizzazione di sequenze motorie coordinate

·  Segni grafici irregolari

·  Difficoltà nel mantenere la linea di scrittura (scrittura obliqua)

·  Alterata pressione della mano sul foglio e sulla penna, che può essere troppo elevata o troppo lieve

·  Cambiamento di direzione del gesto grafico (ad esempio producendo da destra a sinistra un tratto che andrebbe prodotto da sinistra a destra)

·  Difficoltà nella riproduzione grafica delle figure geometriche

·  Lentezza nella scrittura

·  Difficoltà nel mantenere lo stesso carattere di scrittura (ad esempio all’interno della parola alcune lettere sono scritte in stampatello maiuscolo ed altre in corsivo)

Come si sviluppa nel bambino l’abilità grafica?

L’abilità grafica si sviluppa dai primi anni di vita, intorno ai due anni di vita, attraverso le prime rappresentazioni grafiche con il disegno, l’analisi visiva degli stimoli, la postura, l’impugnatura della matita e la programmazione dei gesti.

Il percorso di ciascun bambino di scoperta e di costruzione delle competenze grafiche segue lo sviluppo individuale di crescita, può essere più o meno lento, difficoltoso, quanto invece spontaneo e maturo.

Quello che è importante ricordare è che le abilità grafo-motorie, che si manifestano già nel periodo prescolare, sono i precursori della scrittura in età scolare.

È infatti di fondamentale importanza l’esperienza che il bambino fa nella scuola per l’infanzia, dove viene dedicato molto tempo al disegno, alla manipolazione e ai giochi che richiedono abilità grosso e fino motorie. Tutte esperienze che aiutano lo sviluppo di numerosi processi cognitivi, visuo-spaziali, di coordinazione che sono alla base dell’abilità grafo-motoria.

Come viene diagnosticata la disgrafia?

La Disgrafia appartiene alla categoria dei DSA (Disturbi Specifici di Apprendimento), insieme alla Dislessia, Disortografia e Discalculia e come tale richiede un percorso valutativo delineato, effettuato da un’equipe multidisciplinare autorizzata, composta da Logopedista, Neuropsichiatra Infantile, Psicologo ed eventualmente Neuropsicomotricista.

Oltre alle abilità scolastiche vengono valutate le competenze cognitive del bambino, infatti il disturbo specifico di apprendimento prevede che lo sviluppo sia adeguato; viene eseguita inoltre una visita con il Neuropsichiatra Infantile per escludere  la presenza di altre problematiche o deficit.

Quando è presente una difficoltà di tipo grafico si propongono test più specifici che indagano in particolare la rapidità e la qualità della scrittura in ogni sua forma; viene inoltre considerata la sua leggibilità, la postura e l’impugnatura.

Quali sono gli strumenti e gli aiuti che può avere un bambino con disgrafia?

In ambito scolastico gli alunni con Disgrafia vengono tutelati dalla Legge 170/10 che permette loro alcune misure dispensative e strumenti compensativi per aiutarli nel percorso di studi.

Per gli studenti che hanno difficoltà di scrittura le misure dispensative evitano al bambino di svolgere quelle attività che risultano per lui più difficili, ad esempio, potrebbe essere dispensato dalla scrittura in corsivo o dalla copia dalla lavagna, avere tempo aggiuntivo per le prove che richiedono la scrittura a mano.

Gli strumenti compensativi, invece, sono tutti quegli strumenti, digitali o non, che servono per sostituire o facilitare il soggetto nella competenza in cui ha difficoltà. 

Quindi, ad esempio per la disgrafia, il bambino può sostituire l’uso della penna con quello della tastiera del PC per rendere la produzione scritta più leggibile e corretta; per i più grandi e nei casi di disgrafia severa c’è la possibilità di utilizzare il riconoscimento vocale per dettare al computer la propria voce.

Lo studente può prendere appunti in classe con il tablet o registrare per evitare di perdersi le spiegazioni dell’insegnante.

In ogni caso, possono essere adottati quaderni speciali con righe, quadretti  e margini evidenziati per facilitare l’ordine identificando più facilmente gli spazi dedicati al corpo delle lettere e dei numeri

È possibile migliorare la competenza grafica?

La Disgrafia è un disturbo del Neurosviluppo permanente, per cui non ci si può aspettare una completa risoluzione delle problematiche presenti; tuttavia, si possono migliorare le prestazioni di scrittura attraverso interventi specifici e precoci.

Le evidenze scientifiche evidenziano come “Un intervento mirato allo sviluppo delle abilità grafomotorie è molto importante e dovrebbe attuarsi fin dalla scuola dell’infanzia, con attività adeguate all’età, che allenino anche una destrezza d’uso degli strumenti grafici” (Consensus Conference, 2022). Inoltre, in diversi studi è stato dimostrato che insegnando esplicitamente la direzione e l’organizzazione del movimento grafico, si possono ottenere significativi miglioramenti. 

È fondamentale, tuttavia, che l’intervento per la competenza grafica avvenga precocemente in modo che i pattern motori non vengano automatizzati in modo scorretto.

Qualora invece si tratti di bambini e ragazzi più grandi, si consiglia sempre di non abbandonare del tutto la scrittura a mano, anche se illeggibile o faticosa in quanto scrivere aiuta la memoria e l’apprendimento.

Quali attività didattiche o giochi possono aiutare a migliorare  la scrittura dei bambini con Disgrafia?

Inizialmente, i bambini con una grafia faticosa traggono beneficio da attività che favoriscono l’apprendimento della forma delle lettere:

  • giocare con la pasta modellabile per rafforzare i muscoli della mano
  • mantenere le linee all’interno di labirinti per sviluppare il controllo motorio;
  • collegare punti o linee per creare forme di lettere complete;
  • tracciare le lettere con l’indice o con la gomma della matita;
  • imitare l’insegnante che modella i tratti sequenziali nella formazione delle lettere e
  • copiare le lettere dai modelli.

Successivamente, una volta imparato a formare lettere leggibili, i bambini possono concentrarsi su:

  • Seguire le frecce numerate che forniscono un piano coerente per la formazione delle lettere
  • Coprire la lettera con un cartoncino 3 x 5 e immaginare la lettera nella mente
  • sviluppare la velocità di scrittura a mano, gli studenti beneficiano della scrittura di brani, facendo un esercizio quotidiano per 5-10 minuti
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