Dolore pelvico cronico: il ruolo della fisioterapia

Il dolore pelvico è un insieme di sintomi diffusi nella zona pelvica e/o perineale, si definisce cronico quando dura più di 3 mesi consecutivi. È una sintomatologia che può avere forti ripercussioni sia a livello psicologico che fisico. 

Qual è il ruolo della fisioterapia nel suo trattamento? Ne abbiamo parlato con Patricio Spallarossa, fisioterapista presso il centro Humanitas Medical Care di Arese.

Che cos’è il dolore pelvico cronico?

È un dolore localizzato soprattutto nell’area pelvica o perineale senza che vi siano comprovate infezioni. Può manifestarsi in modo continuo o attraverso spasmi con picchi di dolore acuto, alternati a fasi di assenza di dolore. Molti pazienti lo definiscono come un ‘mal di testa’ all’interno del bacino. 

Quali sono le cause?

Il dolore pelvico cronico è una malattia di recente codifica che prima veniva confusa con altre patologie come infezione delle vie urinarie, prostatite e cistite. Oggi, sappiamo che provoca delle conseguenze nell’area ginecologica, urinaria (difficoltà minzione), anorettale (difficoltà a defecare), fino ad arrivare anche alla sfera sessuale (calo del desiderio e disfunzioni erettili).

Si pensa che le cause possano essere riconducibili, almeno in parte, a patologie di natura:

–   Vescicale

–   Uretrale

–   Prostatica

–   Ginecologica

–   Anorettale

–   Neurogena

–   Osteomuscolare

–   Cutanea

Quali sono i sintomi?

I sintomi del dolore pelvico cronico sono diversi, tra i più comuni troviamo:

–   Dolore

–   Bruciore

–   Fastidio

–   Rapporto sessuale doloroso

–    Sensazione di peso addominale o pelvico

–   Depressione 

–   Dolore alla vescica 

I rimedi proposti dalla fisioterapia

La terapia per il dolore pelvico cronico ha un approccio multidisciplinare, con la fisioterapia per compensare e risolvere il dolore, la psicologia, per i casi di depressione dovuta al dolore o alla difficoltà nella sfera sessuale, fino all’apporto di un Urologo e di un Andrologo, nel caso di pazienti maschi.

I rimedi proposti dalla fisioterapia propongono principalmente esercizi di rinforzo, di respirazione e di rilassamento della muscolatura del pavimento pelvico (di solito molto contratta). In alcuni casi si possono utilizzare tecniche più riabilitative come l’elettrostimolazione o esercizi guidati da biofeedback, mentre nelle situazioni più difficili si può ricorrere alla terapia con le onde d’urto applicate localmente. 

Esercizi, alcuni esempi

Premesso che per trattare efficacemente il dolore pelvico cronico è necessario – come già detto – un approccio multidisciplinare, esistono alcuni esercizi di autotrattamento. 

Partiamo dal fatto che, nel dolore pelvico cronico, tutta la muscolatura di glutei, basso addome, gambe e perineo, risulta estremamente contratta e con ridotta capacità di rilassamento, a volte incapace di esercitare la forza necessaria (un muscolo rigido quasi sempre è un muscolo debole). 

Per alleviare le tensioni a carico di questa muscolatura è molto utile dedicare un po’ di tempo (circa 20 minuti al giorno, anche separati in più sessioni) allo stretching della muscolatura dell’addome, dei glutei e degli arti inferiori. 

Ogni esercizio va tenuto per almeno 20 secondi in una tensione non percepita come fastidiosa o dolorosa:

  • Per allungare tutta la muscolatura della colonna vertebrale e del bacino, bisogna mettendosi in quadrupedia e cercare, senza muovere le mani da terra, di portare i glutei verso i talloni. 
  • Per allungare i muscoli delle gambe direttamente collegati al bacino (ileopsoas e adduttori), bisogna portare i piedi vicini al bacino (partendo da seduti) e, sempre in maniera progressiva, mettere i piedi pianta contro pianta e spingere gradualmente le ginocchia divaricandole verso il pavimento.
  • Per allungare i muscoli dell’addome, bisogna sdraiarsi a pancia in giù e,  spingendo con le mani sotto le spalle, provare a sollevare le spalle e il torace da terra senza staccare il bacino dal tappetino. 

Lo stretching non deve essere violento: tutti i movimenti vanno eseguiti con estrema calma e delicatezza. 

Particolare attenzione va dedicata alla respirazione, essenziale, per entrare in uno stato di estremo relax e di training autogeno.

Fisioterapista
Dr. Patricio Spallarossa
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Visita specialistica di fisioterapia e riabilitazione

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