Gammopatia monoclonale: cos’è e che effetti ha sul paziente?

La gammopatia monoclonale di incerto significato (MGUS – monoclonal gammopathy unknown significance) è una condizione benigna caratterizzata dal riscontro casuale di una proteina anomala (paraproteina, proteina monoclonale o proteina M) nel sangue o nelle urine. Si tratta di una condizione pre-neoplastica che si può riscontrare fin dall’età adolescenziale, che nasce da una “confusione” del sistema immunitario, e la cui incidenza incrementa con l’età del paziente (e non è presente nei soli anziani, come erroneamente si credeva in passato).

Ce ne parla il dott. Claudio Cerchione, consulente in Ematologia presso l’ambulatorio Humanitas Medical Care De Angeli a Milano.

Quali sono i sintomi della gammopatia monoclonale?

La gammopatia monoclonale è per definizione asintomatica: il paziente si accorge di averla in modo casuale, dopo aver eseguito esami prescritti per altre ragioni, tra cui il quadro proteico elettroforetico.

Naturalmente datiamo in quel momento la diagnosi, ma il paziente potrebbe aver sviluppato la MGUS già da mesi o anni.

Dal momento del riscontro si avvia la stadiazione, per caratterizzare la patologia e discriminare le forme a maggior rischio di progressione.

Tra queste il Mieloma Smoldering è una condizione pre-clinica che precede l’insorgenza del mieloma multiplo (MM), che è un tumore maligno ematologico curabile ma non guaribile. I pazienti affetti da Smoldering ad alto rischio presentano un altissimo rischio di progressione in MM, stimato a oltre il 50% nei primi 2 anni della malattia, mentre dall’altra parte nelle MGUS, seppur mancano registri di malattia che ci permettano di estrapolare dati certi, il rischio di progressione è tra 0.5 e 1%/anno.

Perché è importante identificare le forme asintomatiche?

Identificare all’interno delle MGUS le forme di Mieloma Smoldering, in particolare quello ad alto rischio, consente l’eventuale accesso a protocolli di ricerca, che permettono l’avvio di un trattamento precoce e personalizzato, basato sull’immunoterapia, e quindi sull’assenza di chemioterapici, allo scopo di prevenire l’evoluzione in Mieloma Multiplo, e quindi la sintomatologia ed il danno che questa “esplosione” va a creare”.

Naturalmente si precisa che soltanto le forme ad alto rischio possono essere avviate a trattamento, mentre per le MGUS occorre il solo monitoraggio clinico-biochimico-strumentale.

Come si arriva alla diagnosi differenziale tra MGUS e Mieloma Smoldering?

Andando a valutare sia i criteri CRAB (calcemia-funzionalità renale-anemie e malattia ossea) che, naturalmente, i parametri di malattia come la componente monoclonale, le catene leggere libere e la proteinuria delle 24 ore. Dalla valutazione di tutti questi parametri potremo confermare il sospetto di Smoldering, e, soltanto in casi selezionati, procedere con un ulteriore approfondimento comprendente la valutazione midollare e imaging, al fine di individuare tra gli Smoldering quelli ad alto rischio, per cui la terapia può essere la scelta migliore, come dimostrato da anni di studi internazionali randomizzati prospettici.

Quali sono le cause della gammopatia monoclonale?

La gammopatia monoclonale è provocata dall’alterazione di alcune cellule del midollo osseo, le plasmacellule, che le porta ad una produzione eccessiva della proteina monoclonale (appartenente alla famiglia degli anticorpi). Le cause sono sconosciute, come in molte pre-neoplasie e neoplasie; tuttavia, alcuni fattori di rischio possono comprendere: età, sesso (M > F), fumo di sigaretta ed obesità.

Non vi è alcuna ereditarietà dimostrata nelle MGUS, sebbene vi siano più casi in diverse famiglie (il che è dovuto verosimilmente alla grande frequenza di questa condizione).

Tutte le gammopatie monoclonali diventeranno Mieloma Multiplo?

Assolutamente no. Soltanto l’1% delle MGUS ogni anno vanno incontro a progressione mielomatosa, il che significa che il 99% conducono la propria vita senza alcuna necessità di intervento terapeutico. Tuttavia, è fondamentale essere seguito da un ematologo esperto nel campo per effettuare il corretto follow-up di questa progressione che è cronica ed inguaribile, sebbene asintomatica.

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