Glaucoma, è possibile rallentare la malattia?

Il glaucoma – danno al nervo ottico causato da un aumento della pressione all’interno dell’occhio – è la seconda causa di disabilità visiva e cecità in Italia e in Europa. Il numero di persone affette da glaucoma nel mondo è stato stimato essere 76 milioni nel 2020, ed è destinato a crescere sino a 112 milioni entro il 2040. Esistono oggi interventi laser innovativi che possono essere impiegati al posto dei convenzionali colliri o quando gli effetti collaterali non sono ben tollerati dal paziente.

Ne abbiamo parlato con il Dott. Matteo Prencipe, medico oculista che segue i pazienti affetti da glaucoma presso il servizio di Oculistica di Humanitas Medical Care Monza, diretto dal Dott. Fabrizio Camesasca.

Che cos’è il glaucoma?

“Il glaucoma è un gruppo di malattie neurodegenerative croniche che hanno in comune la sofferenza della testa del nervo ottico e delle fibre nervose ad esso afferenti”, spiega il Dott. Prencipe. “Questo danno del nervo ottico può manifestarsi con un deficit del campo visivo, inizialmente periferico e progressivamente più centrale”.

Quali sono i sintomi del glaucoma?

“Il glaucoma è una patologia asintomatica. L’unico modo di fare una diagnosi è attraverso una visita specialistica oculistica”, dichiara il Dott. Prencipe. “Infatti, il glaucoma colpisce in primis le fibre nervose retiniche più lunghe, comportando una riduzione del campo visivo periferico che non viene percepita dal paziente fino all’interessamento delle porzioni centrali negli stadi ormai avanzati. Le prime difficoltà possono ad esempio essere sperimentate nel parcheggiare l’auto o nello scendere le scale. Per questo motivo, soprattutto dai 40 anni in poi, è essenziale eseguire controlli oculistici almeno ogni 3 anni (fonte: American Academy of Opthalmology, Comprehensive adult eye examination)”.

Quali sono i fattori di rischio per il glaucoma?

“Il fattore di rischio più importante è la pressione dell’occhio”, spiega il Dott. Prencipe. “Altri fattori di rischio sono rappresentati dall’età, la familiarità, l’etnia africana, la miopia, l’ipermetropia, l’uso prolungato di farmaci corticosteroidei e altre caratteristiche intrinseche dell’occhio”.

Come si può curare il glaucoma?

“Le difficoltà visive provocate dal glaucoma non sono guaribili. Tuttavia, la malattia può essere controllata in modo da prevenire o rallentare il più possibile la progressione dei danni legati alla morte delle cellule nervose retiniche”, continua il Dott. Prencipe. “Attualmente l’unico approccio efficace nel preservare la funzionalità visiva consiste nella riduzione della pressione oculare attraverso l’impiego di specifici farmaci in collirio, procedure laser o, nei casi più gravi, tramite chirurgia. Sebbene l’efficacia dei colliri ipotonizzanti sia provata e innegabile, essi devono essere utilizzati per tutta la vita e generano una serie di possibili effetti collaterali oculari, sistemici ed estetici che possono minare la corretta aderenza alla terapia da parte del paziente.”

 Esistono alternative ai colliri ipotonizzanti?

Studi clinici recenti svolti in Regno Unito hanno dimostrato come la Trabeculoplastica Laser Selettiva (SLT) abbia un’efficacia paragonabile ai colliri standard nel ridurre la pressione oculare con una maggiore stabilità dei valori pressori nel corso della giornata. Si tratta di una singola procedura laser indolore in grado di plasmare il trabecolato attraverso spot di applicazione per facilitare il deflusso di umor acqueo e abbassare il tono oculare. Viene eseguita in regime ambulatoriale e presenta un ottimo profilo di sicurezza, risultando esente dagli effetti collaterali tipici dei colliri antiglaucomatosi. La principale complicanza è rappresentata da un possibile incremento transitorio della pressione oculare, che viene però prevenuto tramite instillazione profilattica di un collirio ipotonizzante prima della procedura.

La Trabeculoplastica Laser Selettiva (SLT) non è però priva di limiti.

“L’efficacia della SLT non è definitiva e diminuisce con il passare del tempo. Tuttavia, essa può ritardare di 3 anni l’eventuale uso di colliri, comportando oltre agli effetti terapeutici un indubbio vantaggio in termini economici e di qualità di vita del paziente. Inoltre, la procedura può essere ripetuta grazie alle minime alterazioni tissutali. Per questi motivi la SLT dovrebbe essere sempre più considerata come prima linea di trattamento in casi selezionati di ipertensione oculare e glaucoma ad angolo aperto.”

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