I cuori delle donne sono più a rischio?

In Italia, le malattie cardiovascolari rappresentano circa il 35,8% dei decessi annuali. E, sebbene entrambi i due sessi siano a rischio in presenza di determinate condizioni di salute, come colesterolo alto, ipertensione, diabete, fumo e obesità, ci sono alcune ragioni per cui le patologie cardiache nelle donne possono passare inosservate, non trattate e portare a malattie progressive, mettendole maggiormente a rischio rispetto agli uomini.

Ne abbiamo parlato con la dott.ssa Tiziana Anita Ammaturo, cardiologa presso il centro Humanitas Medical Care De Angeli a Milano.

A cosa sono dovute le differenze tra uomo e donna?

Numerosi studi hanno confermato che le donne hanno una diversa struttura genetica, biologica e fisiologica rispetto agli uomini tali da essere più predisposte a sviluppare alcuni problemi cardiovascolari e secondo una diversa tempistica.

Un ulteriore motivo per cui molto spesso le patologie cardiache vengono sottovalutate nelle donne è riconducibile soprattutto alla modalità di presentazione dei sintomi. Il segnale più comune di infarto (peso e dolore al petto, talvolta irradiato al braccio sinistro) è pressoché lo stesso ma il dolore spesso non è così evidente. Molte donne non lo avvertono, o presentano altri sintomi tra cui:

–   Nausea o vomito

–   Eccessiva sudorazione

–   Vertigini

–   Difficoltà di digestione

–   Stanchezza

–   Sensazione di mancanza d’aria

–   Dolore ad una o entrambe le braccia

–   Dolore alla mandibola e alla schiena

Quali sono i fattori di rischio per le donne?

I fattori che incidono maggiormente sulla comparsa di malattie cardiovascolari sono: diabete, menopausa, stress, fumo, mancanza di esercizio fisico, ipertensione, o predisposizione genetica.

Secondo alcuni studi, durante il periodo della menopausa le donne hanno un rischio maggiore di sviluppare problemi cardiaci, a causa della minor produzione di estrogeni da parte dell’organismo e un aumento del peso corporeo e della pressione arteriosa.

Questo comporta molto spesso la comparsa di malattie cardiovascolari in “ritardo” rispetto agli uomini.

Le donne, inoltre, hanno spesso arterie più piccole rispetto agli uomini, tortuose e più predisposte a calcificazioni e placche diffuse, che rende il loro trattamento a più alto rischio.

Come è possibile ridurre il rischio di malattie cardiache?

Adottare abitudini più sane può ridurre il rischio di sviluppare malattie cardiache. Alcuni dei modi migliori per prevenire problemi cardiaci includono:

·  Smettere di fumare

·  Fare una regolare attività fisica

·  Mangiare sano (frutta, verdura, legumi, carni bianche, e pesce)

·  Diminuire lo stress

·  Mantenere un peso adeguato

Quando fare una visita cardiologica?

Le donne con familiarità o rischio di malattie cardiovascolari dovrebbero fare accertamenti e visite periodiche per controllare i fattori di rischio.

In presenza di sintomi che potrebbero indicare un problema cardiaco (palpitazioni, mancanza di fiato, dolore toracico da sforzo o a riposo, perdita di coscienza), è importante fissare subito un controllo cardiologico.

Per tutte le Pazienti, anche in assenza di sintomi, una prima visita cardiologica è raccomandata dopo i 40 anni di età.

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