Il ciclo mestruale è il periodo che passa tra una mestruazione e l’altra. Se un ciclo regolare dura in media 28 giorni, possono esserci cicli più lunghi (di 35 o più giorni) e cicli più brevi.
Le mestruazioni possono variare per intensità e durata da persona a persona, così come le preferenze nella loro gestione. Le opzioni oggi sono diverse: dagli assorbenti esterni a quelli interni, dalla coppetta mestruale fino alle mutande mestruali.
Quali sono i vantaggi delle varie possibilità e come orientarsi nella scelta? Ne parliamo con il dottor Andrea Finco, specialista in ginecologia presso i centri medici Humanitas Medical Care.
Assorbenti esterni
Gli assorbenti esterni sono dispositivi usa e getta, aderiscono agli slip e sono disponibili in diverse tipologie e misure.
Gli assorbenti esterni hanno una capacità assorbente variabile; in generale è bene cambiarli ogni 4-6 ore, salvo necessità legate a un flusso abbondante.
Coppetta mestruale: come si usa
La coppetta mestruale è un dispositivo medico a forma di piccolo imbuto, in silicone o gomma, che si inserisce in vagina per raccogliere il sangue mestruale e che deve essere lavata a ogni utilizzo e sterilizzata tra un ciclo mestruale e l’altro (ad esempio mediante bollitura o con appositi prodotti). A differenza di tamponi e assorbenti, non assorbe ma contiene il flusso, creando una leggera aderenza alle pareti vaginali che impedisce perdite e permette di muoversi liberamente.
Può restare in sede dalle 6 alle 12 ore ed è disponibile in diverse misure, da scegliere in base a età, tonicità del pavimento pelvico, tipo di flusso. Se inserita correttamente non si avverte e consente di praticare sport (particolarmente comoda nella pratica di attività in acqua), viaggiare e svolgere tutte le attività quotidiane senza limitazioni.
I vantaggi principali sono la lunga durata, il minor impatto ambientale, la convenienza economica nel tempo e la capacità di contenere più sangue rispetto a tamponi o assorbenti. Inoltre, riducendo l’assorbimento di secrezioni vaginali, diminuisce anche il rischio di irritazioni.
Assorbente interni: come metterli e quanto durano
Gli assorbenti interni sono tamponi, in genere in cotone, da inserire all’interno della cavità vaginale. L’inserimento dell’assorbente interno non è difficile anche grazie a un applicatore di cui è dotato ogni tampone che ne facilita l’inserimento. Ogni tampone dispone di un cordino, che ne consente la rimozione, semplicemente tirandolo verso il basso. Gli assorbenti interni non provocano fastidio se inseriti correttamente, perché si adattano al corpo.
Indicativamente è consigliabile cambiare il tampone ogni due-quattro ore, regolandosi in base alle necessità e al flusso mestruale. In ogni caso non si dovrebbero superare le sei-otto ore, in modo da evitare irritazioni e proliferazione di batteri. È fondamentale rispettare i tempi di sostituzione indicati, per garantire comfort e sicurezza d’uso.
Gli assorbenti interni possono essere utilizzati anche se non si sono avuti rapporti sessuali: il suo inserimento non lacera l’imene e dunque non genera dolore o problemi. Non è necessario togliere il tampone quando si va in bagno, perché non interferisce con l’uretra, il foro da cui esce l’urina. È impossibile che il tampone rimanga bloccato all’interno del corpo, perché rimane fermo dal momento dell’inserimento fino alla rimozione, che potrebbe essere difficoltosa solo se non si è rilassate. È altresì improbabile che il cordino si rompa: se succede, bisogna rimanere rilassate, mettersi in posizione accucciata e rimuovere l’assorbente raggiungendolo con le dita.
Non esistono controindicazioni per l’utilizzo del tampone durante il bagno o la doccia; al contrario, viene spesso utilizzato al mare e in piscina per nuotare e muoversi con comodità.
Mutande mestruali: i vantaggi
Le mutande mestruali sono mutande studiate appositamente per assorbire il flusso senza ricorrere a prodotti usa e getta. Hanno una struttura a più strati: uno assorbente, capace di trattenere l’equivalente di più tamponi a seconda del modello; uno impermeabile, che impedisce le perdite; e uno traspirante, che mantiene la pelle asciutta e riduce irritazioni e cattivi odori.
Si possono indossare da sole nei giorni di ciclo, oppure in abbinamento ad altri dispositivi, ad esempio come rinforzo alla coppetta in caso di flusso molto abbondante. Sono disponibili in vari stili e livelli di assorbenza, così da adattarsi alle diverse esigenze.
I loro punti di forza sono la sostenibilità, perché sono lavabili (anche in lavatrice) e riutilizzabili per 2-5 anni a seconda della frequenza di utilizzo e del corretto lavaggio, il risparmio economico a lungo termine e la comodità: morbide, discrete sotto i vestiti, prive di profumi o sostanze chimiche potenzialmente irritanti, rendono il ciclo più semplice da gestire e meno impattante sull’ambiente.
La scelta tra le diverse opzioni dipende da diversi fattori, come il tipo di flusso, lo stile di vita, la sensibilità individuale e le preferenze personali. C’è chi predilige la coppetta per la lunga autonomia e la sostenibilità, chi trova negli slip mestruali una soluzione più naturale e comoda, e chi preferisce utilizzare gli assorbenti (esterni e/o interni) per praticità.
L’importante è sentirsi a proprio agio con il dispositivo scelto e non avere paura di sperimentare, perché ciò che funziona per una persona potrebbe non essere adatto a un’altra. Consultare il proprio ginecologo può essere utile per orientarsi nella scelta, soprattutto in presenza di esigenze specifiche. In caso di fastidi, dolore o anomalie nell’utilizzo di qualunque dispositivo è sempre raccomandata la valutazione da parte del ginecologo.
Ultimo aggiornamento: Ottobre 2025
Data online: Novembre 2018