Ipertiroidismo, come riconoscerlo?

L’ipertiroidismo è una condizione caratterizzata dalla presenza di un eccesso di ormoni tiroidei. Tale situazione, più frequente nelle donne, ha serie conseguenze sullo stato di salute del paziente e sulla qualità della vita. Ne abbiamo parlato con il Professor Andrea Lania, Endocrinologo presso il centro Humanitas Medical Care De Angeli a Milano e Docente di Humanitas University.

Quali sono i sintomi dell’ipertiroidismo?

“Considerando il ruolo dell’ormone tiroide nel controllo di vari aspetti del metabolismo e della funzione cardiovascolare, la sintomatologia dell’ipertiroidismo è alquanto articolata. L’ipertiroidismo può manifestarsi con una progressiva perdita di peso, aumento dell’appetito, tachicardia (che può indurre la comparsa di aritmie cardiache anche rilevanti quali la fibrillazione atriale), ansietà, nervosismo e irritabilità, tremori e sudorazione intensa, irregolarità mestruali, intolleranza al caldo, disturbi intestinali, stanchezza e debolezza muscolare, disturbi del sonno, assottigliamento della pelle e capelli fragili. Nei pazienti con ipertiroidismo da Morbo di Graves-Basedow, può associarsi a una complicanza oculare (oftalmopatia basedowiana), che si manifesta inizialmente con la comparsa di occhi sporgenti (esoftalmo). Nei casi di ipertiroidismo da tiroidite subacuta sono anche presenti dolore al collo e febbre”.

Quali sono le cause dell’ipertiroidismo?

“Fra le più comuni ci sono il morbo di Graves (una malattia autoimmune), i noduli tiroidei (l’adenoma tossico e il gozzo multinodulare tossico) e le tiroiditi (infiammazioni che portano al rilascio nel sangue dell’ormone immagazzinato nella tiroide). Va infine ricordato come anche alcuni farmaci utilizzati in ambito cardiologico, neurologico ed epatologico (interferone, amiodarone) possano indurre condizioni di ipertiroidismo”.

Diagnosi e cura

“La diagnosi di ipertiroidismo richiede la misurazione dei livelli circolanti di free T3, free T4, TSH (l’ormone che regola la secrezione degli ormoni tiroidei) e degli anticorpi anti tiroide (in particolare di quelli stimolanti il recettore del TSH). Può essere inoltre necessario procedere alla scintigrafia tiroidea e allo studio ecografico della tiroide soprattutto in presenza di noduli.

La terapia dipende dalla causa dell’ipertiroidismo, dall’età del paziente e dalla gravità delle manifestazioni cliniche. Nel caso del gozzo nodulare iperfunzionante la terapia viene scelta sulla base delle dimensioni della formazione nodulare. Nei gozzi di piccole/medie dimensioni può essere indicata la terapia con iodio radioattivo (terapia radiometabolica), mentre in quelli più voluminosi la terapia di scelta è quella chirurgica (tiroidectomia). Nei pazienti con morbo di Basedow è in genere indicato il trattamento medico con farmaci antitiroidei, mentre la terapia radiometabolica e la tiroidectomia sono proposte nei casi di recidiva di malattia o di mancata risposta alla terapia medica. Nelle tiroiditi subacute, infine, il trattamento richiede l’introduzione di cortisonici”.

Specialista in Endocrinologia e Malattie del Ricambio
Prof. Andrea Gerardo Antonio Lania
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