L’Italia, il ‘bel paese’ tra sovrappeso e obesità: l’efficacia della terapia comportamentale

In Italia, stando alle ultime ricerche, sono 24 milioni gli italiani in sovrappeso, mentre 6 milioni di persone sono affette da obesità (circa un italiano su 10). I dati dell’Istituto Superiore di Sanità e dell’Istat, fotografano un paese in cui il 40% dei maggiorenni è in sovrappeso e nel 90% dei casi chi segue una dieta non riesce a rispettarla con costanza.

Di dieta, stile di vita e obesità abbiamo parlato con il dottor Lanfranco Roviglio, dietologo in Humanitas Medical Care Arese.

Sovrappeso e obesità: il primo passo è la consapevolezza

La pancetta, i fianchi, il girovita: per molti sono ancora solo un problema estetico, da ‘buttare giù’ con un po’ di corsa e qualche addominale in più quando si avvicina la prova costume. In realtà, sono entrambi patologie che devono essere curate insieme ad un medico e che se trascurate possono aumentare fattori di rischio per molte altri disturbi (dal diabete, ai disturbi cardiovascolari, malattie osteoarticolari, ipertensione, disturbi del comportamento alimentare).

La diagnosi: quando si è in sovrappeso e quando obesi

La differenze tra obesità e sovrappeso è stabilita dall’indice di massa corporea (rapporto tra chilogrammi e statura al quadrato, noto anche come BMI): si è in sovrappeso con un indice compreso tra 25 e 29,9, si è invece obesi quando questo indice è pari o superiore a 30.

L’indice di massa corporea non è però l’unico dato importante per diagnosticare l’obesità: il BMI infatti non misura direttamente il grasso corporeo e non distingue tra massa magra e massa grassa, per cui, ad esempio, un atleta può avere un BMI corrispondente all’obesità ma non per questo essere obeso.

Per questo motivo il dietologo dopo un primo incontro ed un’anamnesi approfondita, chiede al paziente di compilare un diario alimentare, documento fondamentale sia per lo specialista che per il paziente, in cui durante la giornata il paziente deve indicare ogni volta in cui mangia e beve, appuntando l’ora, i cibi e le quantità consumate. Inoltre, dovrà appuntare anche se, dopo questi pasti o spunti, avverte sensazione di fame o di sazietà, sensazioni ed emozioni provate durante la giornata che possono avere influenzato l’alimentazione e l’attività fisica svolta.

Le cause dell’ obesità

Scientificamente, l’obesità è dovuta ad uno squilibrio ed uno sbilanciamento  tra le calorie assunte e quelle consumate, che comporta quindi un accumulo di grasso. Il peggior nemico dell’obesità “è quindi la sedentarietà, un cattivo stile di vita e alimentare, la quantità e la qualità del sonno notturno. Nel 90% dei casi sono queste le ragioni dell’aumento di peso”.

Terapie

Il trattamento dell’obesità è spesso frutto di un percorso in cui sono coinvolte diverse terapie che comprendono la terapia medica o farmacologica, in alcuni casi la terapia chirurgica e infine la terapia cognitivo comportamentale, una delle più accreditate che “è in grado di modificare il comportamento errato del paziente, come l’essere sedentario e il mangiare eccessivamente, grazie al ragionamento e analizzando le abitudini”, ha spiegato Roviglio.

Dal punto di vista della dieta, lo specialista valuta “insieme al paziente la qualità e quantità del cibo consumato abitualmente, la frequenza dei pasti, ma anche la modalità di masticazione (veloce o lenta); allo stesso modo, in base al numero di chili da perdere si decide, insieme, quale attività motoria si può inserire nello stile di vita”.

Il rapporto che si instaura tra medico e paziente è molto importante: “insieme si valutano gli ‘errori’ che dovranno essere cambiati. La fiducia reciproca è il collante che permette un’ alleanza terapeutica salda e duratura”, ha concluso il dottor Roviglio.

Dietologia
Dr. Lanfranco Roviglio
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