Lo stile di attaccamento e il suo ruolo nella fine di una relazione

La fine di una relazione può essere difficile da gestire e molto spesso la causa dipende anche dallo stile di attaccamento che abbiamo sviluppato da bambini.

È stato lo psichiatra britannico John Bowlby, insieme alla psicologa americana Mary Ainsworth, a sviluppare la teoria dell’attaccamento, secondo la quale il legame che si sperimenta durante l’infanzia con la madre o con la figura di accudimento primaria determina il modo in cui ci si relaziona con le altre persone da adulti e come rispondiamo a determinate circostanze.

Con il termine “attaccamento” si fa infatti riferimento allo stile relazionale che si attiva con una persona significativa . Nella vita relazionale dell’adulto esso si struttura “automaticamente’, e può aiutare o ostacolare le dinamiche delle relazioni e la gestione dei rapporti e di eventuali conflitti.

Il tipo di legame o stile di attaccamento verso il partner svolge quindi un ruolo particolarmente significativo nella gestione della crisi nelle relazioni sentimentali. Diversi studi dimostrano che più una persona è coinvolta in una relazione, maggiore sarà l’investimento nel rapporto, così come il disagio provocato dalla sua rottura, soprattutto per chi decide di concludere la relazione.

Ne abbiamo parlato con il dott. Andrea Ronconi, sessuologo e psicoterapeuta di coppia all’ambulatorio Humanitas Medical Care Milano De Angeli e specialista del centro di Sessuologia Medical Care, che ci spiega come può essere riconosciuto e affrontato questo fenomeno relazionale.

Quali sono i tipi di attaccamento possibili?

L’attaccamento può essere di diversi tipi ma ne sintetizzo solo 2 per semplificare: sicuro (positivo), ansioso o insicuro.

Se l’attaccamento è positivo, sarà più facile per la persona coinvolta controllare lo stress, gestendo la transizione in maniera più efficace. Le persone con uno stile di attaccamento sicuro tendono ad essere più positive nelle loro relazioni. Hanno buone capacità comunicative e riescono a trovare un maggior equilibrio tra intimità e indipendenza; preferiscono affidarsi ad amici e parenti per ricevere supporto emotivo, piuttosto che ricorrere a comportamenti nocivi come l’uso di droghe e alcol, per esempio. Sono aperti a soffrire autenticamente la perdita e sono in grado di capire le decisioni che hanno portato ad una determinata scelta. Elaborano un lutto che non è ostile, ma che, al contrario, può aiutarli nelle relazioni future, perché così facendo e pensando, incolperanno meno sé stessi per la fine della relazione.

Se l’attaccamento è ansioso o insicuro, invece, il partner può essere più incline alla gelosia, cercando di ristabilire a tutti i costi una relazione anche se quella precedente non era né positiva né salutare per entrambi. In situazioni come queste, può capitare che per cercare di inseguire il proprio scopo, il partner assuma comportamenti malsani, minacciando, facendo stalking, o persino cercando di danneggiare fisicamente l’ex. Altri invece, non riuscendo ad aprirsi con la famiglia o gli amici, cercano di risolvere i loro problemi usando droghe o alcol, arrivando a cambiare lavoro o scuola, per cercare di sopprimere e rimuovere questi sentimenti negativi e qualsiasi cosa possa ricollegarsi alla relazione passata.

Chi ha la tendenza a preoccuparsi e a sviluppare eccessiva ansia, è più incline a deprimersi o ad altri problemi emotivi, perché maggiormente teso a rimuginare sulle emozioni negative evocate dalla separazione.

Quando e come si forma l’attaccamento?

L’attaccamento si sviluppa fin dalla nascita del bambino e si attiva e struttura verso la madre, il padre, o chi se ne prende principalmente cura. Lo stile di attaccamento diventa uno schema che tendiamo a ripercorrere in ogni relazione e che può avere un impatto significativo sulla qualità e sulla stabilità dei nostri rapporti anche nella vita adulti, nonché sulle nostre risposte a situazioni stressanti come, per esempio, la rottura di un legame affettivamente importante.

Cosa può fare il sessuologo e psicoterapeuta di coppia?

Il sessuologo e psicoterapeuta di coppia può aiutare a trasformare un attaccamento insicuro in uno più sicuro, promuovendo nel paziente consapevolezza sulle proprie esperienze personali nelle relazioni amorose e familiari, attuali.

Lo specialista può aiutare il paziente a sviluppare una maggior sicurezza, maggior accettazione di sé, e una connessione più autentica con le altre persone.

Sebbene i modelli di attaccamento appresi durante l’infanzia possano condizionare la vita relazionale in età adulta (come la scelta del partner o la difficoltà di interrompere una relazione nociva per la propria salute e il proprio benessere), gli stili di attaccamento non sono rigidi, ma riflettono le nostre esperienze e le risposte di coloro che ci sono vicini in questi momenti. 

Gli stili di attaccamento, proprio perché si originano nell’infanzia richiedono quindi tempo e lavoro psicoterapico per essere modificati e resi più funzionali.

Un primo obiettivo potrebbe essere quello di imparare ad evitare di ripetere sempre gli stessi errori relazionali. Per realizzare questo è tuttavia necessario che il paziente possa vivere con fiducia non solo la relazione professionale con lo psicoterapeuta che lo accompagna nel processo di ‘cura’, ma anche con i suoi legami affettivi e sentimentali in quel momento più importanti

In questo modo il paziente si renderà conto che le relazioni con gli altri possono essere più sicure rispetto a quelle passate e che questo dipende da lui, da come le vede e le vive. 

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