Pancia gonfia e intolleranze alimentari: un legame diretto?

La pancia gonfia è un disturbo frequente che colpisce molte persone nell’arco della loro vita.

Per alcuni, tuttavia, il problema può diventare cronico.

In questi casi è possibile che alla base ci sia un’intolleranza alimentare.

L’intolleranza alimentare si scatena quando si assumono determinati alimenti che il nostro organismo non tollera.

Questi alimenti, quando vengono fermentati dalla flora batterica, provocano i classici sintomi del meteorismo e del gonfiore addominale.

I principali “sospettati” sono il latte ei suoi derivati, i cibi contenenti lievito, quelli con zuccheri o i loro sostituti, e quelli che contengono glutine.

Secondo la dottoressa Beatrice Salvioli, Consultant nella Sezione Autonoma di Gastroenterologia Clinica presso l’Istituto Clinico Humanitas, molti pazienti pensano di essere intolleranti a questi alimenti ma in realtà non lo sono affatto, almeno a livello di test, e commettono quindi l’errore di eliminare questi alimenti dalla loro dieta, provocando gravi deficit vitaminici.

Quali alimenti si devono escludere per sconfiggere la pancia gonfia?

Secondo la dottoressa Salvioli sarebbe bene registrare, in un diario alimentare, per almeno 14 giorni, i cibi che si assumono quotidianamente, e osservare come il nostro fisico reagisce.

È possibile inoltre ricorrere ai test per le intolleranze alimentari.

Se viene accertata l’intolleranza a uno o più cibi, allora è consigliabile eliminarli dalla dieta per un periodo di tempo da 1 a 3 mesi.

In questi casi, però, sarebbe più utile assumere l’alimento in questione solo due volte alla settimana, inframezzate da pause di più giorni consecutivi.

In questo modo l’organismo viene gradualmente “disintossicato” e poi ri-abituato all’assunzione dell’alimento responsabile dell’intolleranza.

Gli integratori alimentari possono essere d’aiuto?

In alcuni casi è sicuramente utile assumere probiotici, in grado di ristabilire l’equilibrio della flora batterica.

In alcuni soggetti, tuttavia, i probiotici contenenti lattosio possono sortire l’effetto opposto, peggiorando il gonfiore anziché eliminarlo.

Anche i prebiotici, sostanze non digeribili di origine alimentare, possono essere utili.

Se assunti nella quantità adeguata, sono in grado di favorire selettivamente la crescita e l’attività di uno o più batteri già presenti nel tratto intestinale.

 

 

I numeri di Humanitas
  • 12.000.000 Visite
  • 1.000.000 pazienti
  • 7.300 professionisti
  • 190.000 ricoveri
  • 12.000 medici