Pap test, quando farlo?

Il pap test è un esame diagnostico molto importante perché permette di individuare precocemente il tumore al collo dell’utero, quando la prognosi è più favorevole. È indicato a tutte le donne che hanno rapporti sessuali e che dovrebbero eseguirlo periodicamente, secondo le indicazioni del proprio ginecologo.

Ne abbiamo parlato con la dott.ssa Maria Mauro, ginecologa presso l’ambulatorio Humanitas Medical Care di Bresso.

Che cos’è il pap test?

Il pap test è un esame di screening per il tumore del collo dell’utero.  È indicato per tutte le donne dall’inizio dell’attività sessuale. Consiste nel prelievo di alcune cellule dal parete esterna del collo dell’utero e dal canale cervicale, per verificare eventuali alterazioni, definite displasie, che nel tempo possono evolvere in tumore.

Perché fare il pap test?

Attraverso l’analisi delle cellule, il pap test permette di individuare lesioni precancerose e in alcuni casi il tumore in una fase precoce, permettendo di poter agire sulla malattia quando è ancora agli stadi iniziali e quindi meno grave.

Che cos’è il tumore al collo dell’utero?

È un tipo di tumore che nella maggior parte dei casi è correlato all’ infezione da parte di alcuni tipi di Papilloma virus (HPV), un virus che si trasmette per via sessuale. Le displasie correlate a questo tipo di infezione evolvono nel 5% dei casi in cancro

Il cancro cervicale può impiegare molti anni per svilupparsi, rendendo il pap test uno strumento di prevenzione fondamentale. È scientificamente riconosciuto che lo screening per il tumore del collo dell’utero è in grado di ridurre la mortalità per questa neoplasia.

Ogni quanto fare il pap test?

È un test che in una paziente sana andrebbe fatto almeno ogni tre anni, mentre chi ha avuto una storia di infezione da HPV o presenta fattori di rischio, dovrebbe eseguirlo ogni anno.

Sarà lo specialista, durante la visita ginecologica, ad indicare la necessità e i tempi alla paziente, in base alla sua storia clinica.

Come prepararsi al pap test?

Il test non può essere eseguito durante il periodo mestruale. Nei giorni precedenti l’esame la paziente dovrebbe astenersi dall’attività sessuale, evitare ovuli e lavande vaginali.

Come si svolge il pap test?

La paziente viene fatta sdraiare sul lettino con le gambe divaricate, e il ginecologo – mediante un piccolo strumento denominato speculum, che permette mantenere aperta la  vagina e raggiungere il collo dell’utero – preleva delle cellule dal collo dell’utero che verranno analizzate successivamente in laboratorio.

Si tratta di un test semplice e indolore che dura solo qualche minuto e può provocare al massimo un leggero fastidio.

Pap test positivo, cosa significa?

Se il pap test è positivo significa che sono presenti delle anomalie cellulari di vario tipo, indice di infezione da HPV più o meno correlata a displasia o in rari casi già al tumore. In questo caso la paziente dovrà sottoporsi ad ulteriori esami. 

Uno di essi è denominato HPV test e serve ad individuare, tramite un tampone cervicale, la presenza del DNA del virus nel tratto genitale e il sottotipo di HPV virus, distinguendo tra sottotipi a basso rischio o ad alto rischio (cioè maggiormente collegati a tumore). 

Inoltre, va anche effettuato un esame molto importante detto colposcopia, simile al Pap test, in cui il collo dell’utero viene guardato con il colposcopio (uno strumento simile ad un binocolo), e vengono eseguite delle colorazioni per andare ad indagare e biopsiare le zone di displasia. Con questa indagine si esegue la diagnosi e si decide come curare la lesione. 

In alcuni casi basta la biopsia e il follow-up con pap test e HPV test, in altri è necessario eseguire un piccolo intervento sul collo dell’utero detta conizzazione.  

L’infezione da HPV si può prevenire?

“Da alcuni anni esiste la possibilità di prevenire l’infezione da HPV tramite la vaccinazione

Attualmente è indicata come obbligatoria per tutte le ragazze e i ragazzi di 12 anni, ma si può anche eseguire in regime privato o semi-privato in molti ospedali e poliambulatori anche in età maggiore. È molto importante vaccinarsi perché si è visto che le donne vaccinate hanno un rischio significativamente più basso di contrarre il virus e di andare incontro al tumore del collo dell’utero. 

È importante specificare che anche le donne vaccinate devono continuare ad eseguire lo screening con il Pap test”, conclude la dottoressa. 

Ginecologia ed Ostetricia
Dott.ssa Maria Mauro
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