Perché le donne hanno sempre mal di testa?

La cefalea è un disturbo molto diffuso nella popolazione generale, con una prevalenza molto alta: si stima infatti che circa il 15% della popolazione mondiale abbia dolore una volta al mese, mentre il 4% addirittura 15 giorni al mese.

Esistono più di 35 tipi di cefalee primarie (cioè non dovute a patologie intracraniche o sistemiche) tra le quali l’emicrania rappresenta la forma di maggior rilevanza clinica per la disabilità che l’attacco può arrecare.

Ce ne parla la dott.ssa Anna Losurdo, neurologa presso Humanitas San Pio X e gli ambulatori Humanitas Medical Care Murat e De Angeli a Milano.

Numerose ricerche effettuate negli ultimi anni nei Paesi occidentali, evidenziano chiare differenze tra donne e uomini in diverse patologie, in merito a incidenza, caratteristiche cliniche e risposte alle terapie e l’emicrania è proprio una di queste; possiamo affermare infatti che l’emicrania è una malattia di genere e sono le donne a soffrirne maggiormente: in età adulta per ogni uomo che ne soffre si contano 3 donne; più precisamente la prevalenza nei paesi occidentali varia dall’11 al 25% per il genere femminile, mentre quella nei maschi si attesta intorno al 6%.

Come si manifesta l’emicrania?

L’attacco emicranico può durare da 4 a 72 ore ed è caratterizzato da dolore intenso e sintomi associati come nausea, vomito, fastidio alla luce e ai suoni. Il dolore è pulsante, tipicamente localizzato ad un solo lato del capo  e peggiora col movimento, costringendo spesso il soggetto a ritirarsi da parte, lontano dagli stimoli a cui è molto sensibile. L’osmofobia, cioè il disagio provocato dal sentire odori troppo intensi – dati per esempio da un profumo, un determinato cibo o il fumo di sigaretta – appare, in molti studi, significativamente più frequente nelle donne rispetto agli uomini.

Il dolore nel 30% dei casi può essere preceduto dall’aura che è un disturbo neurologico focale e transitorio che dura dai 20 ai 60 minuti; l’aura è più spesso rappresentata da un sintomo visivo ma può essere anche motoria o sensitiva.

Alla prima fase dell’attacco segue la fase post-dromica che può durare anche 2 giorni, dominata da insofferenza, prostrazione, deflessione timica e necessità di urinare spesso; si comprende come una tale sintomatologia che si ripeta più volte al mese sia molto disabilitante; il tutto aggravato da un mancato riconoscimento ‘sociale’ dell’emicrania come patologia invalidante vera e propria.

Che differenze ci sono tra emicrania femminile e maschile?

Dati aggiornati sottolineano come le donne con emicrania:

  • Hanno una qualità di vita peggiore rispetto a quella degli uomini che soffrono della stessa patologia;
  • Sviluppano una sintomatologia caratterizzata da attacchi più frequenti, di maggior intensità e durata;
  • Presentano sintomi vegetativi di accompagnamento più marcati;
  • Presentano un maggior numero di comorbilità (associazione con disturbi affettivi, ansia, disturbi del sonno, allergie, asma e patologie circolatorie);
  • Perdono un maggior numero di giornate lavorative e di attività sociali/vita privata;
  • Si recano più spesso al lavoro con dolore o malessere (presenteismo).

Perché le donne sono più colpite dall’emicrania?

Analizzando i dati a nostra disposizione più da vicino si può notare che lo squilibrio tra i sessi origina già dalla pubertà: da quel momento, infatti, per la donna emicranica, esistono una serie di fattori (come ciclo mestruale; modificazioni ormonali relative a gravidanza, puerperio, menopausa; assunzione di CO/terapia ormonale sostitutiva) che influenzeranno e modificheranno l’andamento della patologia.

In che modo il ciclo mestruale condiziona l’emicrania?

Entriamo più nel dettaglio ad analizzare le caratteristiche dell’emicrania legata al ciclo. L’International Headache Society distingue due forme in relazione al ciclo mestruale:

  1. Emicrania mestruale pura (Pure Menstrual Migraine), caratterizzata da attacchi emicranici che si presentano nella finestra perimestruale, compresa tra due giorni prima e 3 giorni dopo rispetto al primo giorno di mestruazione, in almeno 2 cicli su 3;
  2. Emicrania correlata alle mestruazioni (Menstrually Related Migraine), in cui gli attacchi si verificano anche in momenti diversi dal ciclo mestruale.

Esiste poi una terza forma definibile come ‘da contraccettivi orali’ (OCMM, Oral Contraceptives-induced Menstrual Migraine) caratterizzata da attacchi che si manifestano nella settimana di sospensione della pillola nelle donne che assumono estroprogestinici.

Come posso trattare l’emicrania?

Anche per queste forme di cefalea è valida come prima cosa l’assunzione del sintomatico per stroncare l’attacco; i farmaci utilizzati sono gli stessi per l’emicrania senz’aura e quindi triptani (da preferire per il loro maggior controllo sul dolore e sui sintomi di accompagnamento) FANS, e vari analgesici in combinazione.

Si può poi intraprendere quella che viene definita “mini-profilassi”, cioè una profilassi a breve termine con somministrazione del farmaco per un tempo che solitamente varia dai 6 ai 14 giorni coprendo il periodo mestruale; i farmaci più utilizzati sono i FANS e alcuni triptani.

Oppure si può optare per una supplementazione estrogenica prima della mestruazione, in considerazione del fatto che la fisiologica caduta dei tassi estrogenici nel periodo pre-mestruale, costituisce il principale fattore scatenante in questo tipo di emicrania.

Esistono poi altre strategie terapeutiche sicuramente complesse e con effetti collaterali importanti, da riservare ai casi più ostili.

Quali sono i numeri in Italia?

Da recenti studi sappiamo che il costo totale dell’emicrania in Italia ha un impatto economico enorme ammontando a 20 miliardi di euro l’anno di cui più del 90% risulta legato alla ridotta produttività; circa il 30% delle pazienti, in confronto al 17% dei pazienti di sesso maschile, riferisce di aver perso più di 10 giorni di attività negli ultimi 3 mesi (dati UE). Questo da sommare alle conseguenze in numerosi altri ambiti, ricoprendo la donna ai giorni nostri molteplici ruoli (lavoratrice, madre, caregiver)

Si comprende come sia importante lo studio e lo sviluppo di una medicina specifica per donne e uomini, tenendo conto delle importanti differenze e promuovendo quindi una medicina di precisione e personalizzata sempre più “cucita ad hoc” su ciascun individuo.

Visite ed Esami
Visita neurologica

Sedi

Humanitas Medical Care
Milano Murat
Via Gioacchino Murat, 13, 20159 Milano, MI, Italia
Humanitas Medical Care
Milano De Angeli
Piazza Ernesto de Angeli, 5, Milano, MI, Italia
I numeri di Humanitas
  • 12.000.000 Visite
  • 1.000.000 pazienti
  • 7.300 professionisti
  • 190.000 ricoveri
  • 12.000 medici