Perché si può rompere il tendine d’Achille?

Il tendine d’Achille è una fascia di tessuto connettivo di grosse dimensioni che collega i muscoli del polpaccio al tallone e sostiene la parte posteriore del piede. Anche se è molto resistente, può essere spesso oggetto di infortuni.

Ne abbiamo parlato con il dottor Leonardo Maradei, responsabile di Ortopedia del Piede e Chirurgia Mininvasiva in Humanitas.

Quali sono le principali patologie che interessano il tendine d’Achille?

“A carico del tendine d’Achille possono aversi tendinosi o tendiniti inserzionali (a livello dell’inserzione del tendine sul calcagno) e non inserzionali, fino alla rottura sottocutanea parziale o totale del tendine. Quest’ultima, che si verifica quando le fibre del tendine in questione si lesionano completamente, rappresenta un serio infortunio che necessita di intervento chirurgico”, spiega il dottore.

Quali possono essere le cause delle lesioni?

“Le cause possono essere diverse, traumatiche e non”, precisa l’esperto.

Le cause non traumatiche più frequenti sono:

  •    malattie metaboliche;
  •    allenamenti inappropriati;
  •    uso esasperato del tendine senza la corretta preparazione;
  •    sovraccarichi funzionali (come continue corse in salita).

In quali sport sono più frequenti i traumi al tendine d’Achille?

“Gli infortuni di tipo traumatico sono più frequenti negli sport da contatto, come rugby e calcio, e in quelli in cui si eseguono numerosi e veloci stacchi da terra e cambi di direzione (corsa, tennis, pallacanestro, pallavolo)”, risponde Maradei.

Quali sono i sintomi di questi infortuni?

“Il sintomo principale è il dolore molto intenso, soprattutto sotto sforzo, che tende ad alleviarsi con il riposo. Esso si associa spesso a gonfiore e a una notevole diminuzione della forza muscolare”, risponde lo specialista.

Come s’interviene in caso di trauma?

“In caso di infortunio – spiega il dottore – è consigliabile applicare immediatamente del ghiaccio e astenersi dall’attività fisica. La terapia fisiatrica migliore è lo stretching, a cui spesso si affiancano terapie antinfiammatorie (onde d’urto, ultrasuoni, tecar) e lo scarico del tendine mediante l’uso di un rialzo all’interno della scarpa sul tacco”.

E conclude: “Le tendiniti e le tendinosi hanno tempi di guarigione molto lunghi (diversi mesi) per tornare alle normali attività quotidiane e sportive. Le rotture complete del tendine d’Achille, invece, richiedono l’intervento chirurgico attraverso il quale il tendine lacerato viene ricucito”.

 

 

I numeri di Humanitas
  • 12.000.000 Visite
  • 1.000.000 pazienti
  • 7.300 professionisti
  • 190.000 ricoveri
  • 12.000 medici