Problemi muscolo scheletrici? Per la riabilitazione c’è il fisiatra

La fisiatria è una branca “giovane” della medicina e spesso viene confusa con altre aree mediche, in particolare con l’ortopedia e la fisioterapia.

Di che cosa si occupa nello specifico la fisiatria e quali sono le patologie da essa curate? Ne parliamo con Daniele Martini, fisiatra di Humanitas Medical Care Bergamo e Humanitas Gavazzeni.

Dottor Martini, qual è l’ambito di attività della fisiatria?

«La fisiatria si occupa della riabilitazione e del recupero delle funzioni del paziente che soffre di varie problematiche di tipo ortopedico, neurologico e anche respiratorio. Nello specifico, l’attività del fisiatra non si rivolge solo al trattamento della patologia riscontrata, ma interviene per migliorare la situazione globale in cui versa il paziente».

Quali sono le patologie più curate dal fisiatra?

«In ambito ortopedico la maggior parte delle patologie è rappresentata da artrosi, lombalgie, cervicalgie, discopatie, radicolopatie dovute a ernia, tendinopatie e patologie muscolo-scheletriche da sovraccarico. Tutte patologie che si manifestano come acute ma che tendono a cronicizzare nel tempo. In ambito neurologico ci occupiamo soprattutto di ictus, malattia di Parkinson, Alzheimer, lesioni midollari e tutta la parte che comprende le neuropatie periferiche. Da non dimenticare sono anche le malattie pediatriche, che riguardano bambini e adolescenti e che corrispondono, tra l’altro, a tutto l’ambito dei problemi di postura che riguardano la colonna vertebrale, in particolare scoliosi e ipercifosi».

Il percorso di riabilitazione messo in campo dal fisiatra ha inizio con una prima visita fisiatrica. Quando è il caso di sottoporvisi?

«La visita fisiatrica viene prescritta in caso di disturbi a carico di ossa e articolazioni che possono derivare da patologie acute o croniche, da processi infiammatori o a seguito di traumi o di interventi chirurgici. Molte di queste problematiche hanno come conseguenza una diminuita capacità di svolgere le attività di tutti i giorni e possono causare non solo una diminuzione della funzionalità motoria ma anche avere un impatto sulla socialità e sulla sfera emotiva della persona colpita. Il medico fisiatra, in base alla storia del paziente e all’esame clinico che effettua durante la visita è in grado di fare una diagnosi, di chiedere eventuali accertamenti e prescrivere un percorso di cure riabilitative con l’obiettivo di curare la malattia e di rieducare il soggetto al recupero dell’autonomia della vita precedente alla malattia stessa».

Come si svolge una visita fisiatrica?

«La visita viene eseguita a livello ambulatoriale. Nella prima parte il medico, attraverso il colloquio con il paziente, procede all’anamnesi funzionale della malattia, al fine di individuare il momento di inizio e la possibile causa della malattia, esaminare i trattamenti fino a quel momento ricevuti e le eventuali complicanze insorte nel tempo. Nella seconda fase il medico procede all’esame obiettivo e funzionale del paziente per verificare la sua effettiva capacità motoria anche attraverso esercizi e test clinici da svolgere da sdraiati, seduti o in piedi. Al termine della visita il medico può stilare fin da subito il progetto riabilitativo più adatto alla patologia eventualmente riscontrata oppure può richiedere ulteriori accertamenti specialistici come una visita ortopedica, reumatologica, neurologica o esami diagnostici strumentali come una radiografia, una TC, un’ecografia, una risonanza magnetica».

Perché farsi visitare da un fisiatra piuttosto che da un ortopedico?

«Fisiatra e ortopedico sono specialisti che si occupano di ambiti di intervento diversi. L’ambito ortopedico riguarda tutte le problematiche relative a ossa e articolazioni che richiedono con tutta probabilità l’esecuzione di un intervento chirurgico. Quello fisiatrico si occupa più nello specifico, come detto, della riabilitazione e del recupero funzionale del paziente. Spetta a lui stilare il progetto riabilitativo, un intervento che viene tra l’altro richiesto anche dopo l’esecuzione di un intervento chirurgico eseguito dall’ortopedico».

E rispetto al fisioterapista, sotto quale aspetto si differenzia l’attività del fisiatra?

«Il fisiatra è un medico chirurgo specializzato in medicina fisica e riabilitativa e stila il progetto riabilitativo in base al tipo di patologia riscontrata, indicando quali terapie fisiche e quali esercizi debbano interessare il singolo paziente. A seguire, il programma di lavoro viene messo nelle mani del fisioterapista, che ne rappresenta l’esecutore, colui che segue settimanalmente il paziente nella sua attività riabilitativa».

Di quali tipi di intervento dispone il fisiatra?

«Il fisiatra ha a disposizione molti strumenti di cura. Può utilizzare un’ampia gamma di terapie fisiche, alcune manu medica come le onde d’urto e le infiltrazioni, altre messe in atto dal fisioterapista. Molto utili all’azione di riabilitazione sono l’ossigeno-ozono terapia, la tecarterapia e i trattamenti con onde d’urto, ultrasuoni, laser. A ogni problema è collegata una cura specifica, è compito del fisiatra individuarla e fare in modo che il paziente vi si sottoponga traendo un chiaro beneficio per il regolare svolgimento della sua vita di tutti i giorni».

Dott. Daniele Martini
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