Si può prevenire il glaucoma?

Il glaucoma è una patologia neurodegenerativa cronica che colpisce le fibre nervose che compongono il nervo ottico (il tramite di collegamento tra il nostro sistema visivo ed il cervello), comportando una riduzione del campo visivo periferico che non viene percepita dal paziente fino all’interessamento delle porzioni centrali negli stadi ormai avanzati.

Le prime difficoltà possono ad esempio essere sperimentate nel parcheggiare l’auto o nello scendere le scale. Per questo motivo, soprattutto a partire dai 40 anni di età e in presenza di familiarità, è essenziale eseguire controlli oculistici almeno ogni 2 anni.

Trattandosi di una malattia asintomatica, la prevenzione e la diagnosi precoce risultano fondamentali.

Ne abbiamo parlato con il Dott. Matteo Prencipe, Oculista presso il centro Humanitas Medical Care di Monza, Varese, Lainate e del centro Ocu Medical Care diretto dal Dottor Fabrizio Camesasca.

Quali sono i fattori di rischio del glaucoma?

La pressione oculare elevata rappresenta il principale fattore di rischio, anche se non sempre presente. Altri fattori di rischio sono rappresentati da:

·  età superiore ai 40 anni

·  familiarità diretta

·  miopia

·  uso prolungato di farmaci corticosteroidei

·  caratteristiche morfologiche dell’occhio indagate in corso di visita

Cosa si indaga durante la visita oculistica?

Durante la visita oculistica, oltre alla valutazione dell’acuità visiva, viene misurato il tono oculare, ovvero la pressione interna del nostro occhio. Una pressione oculare elevata rappresenta il principale fattore di rischio modificabile per lo sviluppo del glaucoma. Inoltre, attraverso l’esame del fundus oculi, viene esaminato l’aspetto della testa del nervo ottico. Nel caso in cui si riscontrino valori di pressione oculare elevati e/o caratteristiche oculari sospette, potranno essere richiesti ulteriori esami strumentali per giungere ad una diagnosi.

Quali accertamenti strumentali possono essere richiesti?

Nel sospetto di glaucoma vengono eseguiti principalmente tre tipi di esami strumentali: la pachimetria corneale, che misura lo spessore della cornea, necessario per interpretare correttamente i valori di pressione oculare; l’OCT (tomografia a coerenza ottica), una metodica di imaging non invasiva in grado di studiare lo spessore delle fibre nervose peripapillari del nervo ottico (RNFL); il campo visivo computerizzato, esame volto a quantificare graficamente la percezione dello spazio visivo. Gli esiti di questi esami di approfondimento concorrono a definire la diagnosi”, continua il Dott. Prencipe. “Se necessario, può anche essere richiesta una curva tonometrica diurna, ovvero la misurazione della pressione oculare in diversi momenti della giornata per rilevare eventuali fluttuazioni.

Quali sono i trattamenti per il glaucoma?

I danni del campo visivo provocati dal glaucoma non sono guaribili. L’obiettivo della terapia è prevenire o rallentare il più possibile la progressione dei deficit legati alla morte delle cellule nervose retiniche. In caso di diagnosi, il medico oculista indicherà l’impiego di specifici farmaci in collirio, procedure laser o, nei casi più avanzati, la chirurgia allo scopo di ridurre la pressione oculare.

Come viene monitorato l’andamento del glaucoma?

Il glaucoma è una malattia cronica che richiede un monitoraggio periodico per tutta la vita. In relazione al profilo di rischio individuale, il medico oculista suggerirà la frequenza dell’esame del campo visivo (ripetuto mediamente da 1 a 3 volte all’anno) e i relativi controlli programmati per valutare la risposta alla terapia.

Oftalmologia
Dott. Matteo Prencipe
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