Tumore al seno: grandi passi avanti nella diagnosi precoce grazie alla mammografia con tomosintesi

Il tumore al seno è uno dei tumori più diffusi. Colpisce una donna su otto. Pur essendo in aumento, e se è vero che colpisce donne in fasce d’età sempre più giovani, è vero anche che grazie ai progressi della ricerca e agli screening per la diagnosi precoce, nella maggior parte dei casi è un tumore da cui è possibile guarire.

Ne parla con la dottoressa Giuliana Zay, radiologa e senologa in Humanitas Medical Care Varese, che ricorda come “la terapia medica e chirurgica garantiscono oltre il 90% di guarigioni” dal tumore alla mammella, “ma dobbiamo trovarlo il prima possibile”.

In Humanitas Medical Care la mammografia con tomosintesi per una diagnosi precoce

Secondo la dottoressa Zay, già per le giovani donne dai “25 ai 40 anni è opportuno un controllo attraverso l’ecografia ogni anno, mentre dai quaranta anni in poi anche con la mammografia, sempre con cadenza annuale”. 

“La mammografia – ha però aggiunto Zay – non sempre riesce a farci analizzare al meglio il seno, a causa della presenza di alto contenuto ghiandolare, come spesso nelle donne più giovani ma adesso sempre più anche in quelle più anziane”.

“Ecco perché è così importante il mammografo con tomosintesi che, grazie alle nuove tecnologie, acquisisce le immagini della mammografia a strati, permettendoci di evitare le sovrapposizione e vedendo meglio “dentro“ la mammella”.

Inoltre, “i continui miglioramenti tecnologici ci permettono di ridurre di più sempre più la dose di radiazione, riducendo così il rischio già comunque molto più basso di altre indagini radiologiche”.

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