Tunnel carpale: cause, sintomi e trattamenti

La sindrome del tunnel carpale è una condizione provocata dall’aumento di pressione o dallo schiacciamento di un nervo che passa all’interno del polso (in questo spazio – tunnel carpale appunto – sono presenti anche nove tendini che vanno dall’avambraccio alla mano).

È una patologia che causa dolore, senso di intorpidimento e formicolio al polso, alla mano e alle dita, sintomi che peggiorano con il tempo, tendono a farsi più acuti e insopportabili durante la notte e, a volte, limitano le normali attività quotidiane.

Ne abbiamo parlato con il dottor Alberto Lazzerini, responsabile dell’Unità Operativa Chirurgia della Mano in Humanitas.

Quali sono le possibili cause della sindrome del tunnel carpale?

“Le cause sono generalmente sconosciute”, afferma il dottore. E aggiunge: “La pressione nel tunnel può aumentare per diversi motivi: il rigonfiamento delle guaine dei tendini, la lussazione dell’articolazione del polso, le fratture e l’artrosi possono restringere il tunnel. Anche mantenere il polso flesso per lungo tempo può avere un simile effetto”.

Possono essere associate alla sindrome anche le patologie tiroidee, l’artrite reumatoide, il diabete e la ritenzione di liquidi durante la gravidanza. “È possibile, però, che ci siano più cause concomitanti”.

Con quali sintomi si manifesta questa sindrome?

I sintomi della sindrome del tunnel carpale sono generalmente: intorpidimento, formicolio, dolore (o una combinazione di questi tre), oltre a una presa debole della mano e a una ridotta sensibilità nelle dita.

“In genere – riferisce Lazzerini – i disturbi si presentano durante la notte, ma possono essere avvertiti anche durante le attività diurne, come la guida dell’auto o la lettura di un giornale. Nei casi più gravi la sensibilità può essere persa completamente e i muscoli alla base del pollice si possono atrofizzare (atrofia tenare)”.

Come viene diagnosticata la sindrome del tunnel carpale?

“Per una corretta diagnosi sono di fondamentale importanza le informazioni riferite dal paziente sulla presenza di condizioni mediche preesistenti, sull’eventuale utilizzo quotidiano delle mani, o su traumi subiti”, riferisce l’esperto.

Una radiografia delle mani può servire a escludere altre cause come artrosi o fratture. I test di laboratorio possono essere utili per capire se vi siano delle condizioni mediche associate. Infine, l’elettromiografia (EMG) può essere molto utile sia per confermare la presenza di uno schiacciamento del nervo nel tunnel carpale, sia per verificare che non ci siano altri punti di compressione.

Quali sono i possibili trattamenti della patologia?

“Alcune volte il problema può essere risolto trattando le condizioni mediche concomitanti, modificando le modalità di utilizzo delle mani, immobilizzando il polso in posizione neutra per ottenere una riduzione della pressione sul nervo, ricorrendo a farmaci antinfiammatori o indossando dei tutori per il polso durante la notte al fine di alleviare i sintomi che interferiscono con il sonno”, spiega il dottore.

Se, invece, la situazione non dovesse migliorare si deve ricorrere alla chirurgia, allargando il tunnel per creare più spazio al nervo e, quindi, diminuire la pressione su di esso. “I sintomi possono scomparire rapidamente, oppure gradualmente nel tempo, e potrebbero essere necessari vari mesi per recuperare la forza della mano e del polso”, conclude il dottor Lazzerini.

I numeri di Humanitas
  • 12.000.000 Visite
  • 1.000.000 pazienti
  • 7.300 professionisti
  • 190.000 ricoveri
  • 12.000 medici