Neoplasia dell’intestino: trattamento chirurgico delle metastasi epatiche

Trattamento chirurgico delle metastasi epatiche

La fattibilità del trattamento chirurgico nei confronti di forme avanzate di metastasi epatiche da neoplasia dell’intestino è stata dimostrata scientificamente da una ricerca del professor Guido Torzilli – pubblicato sulla rivista americana Surgery – che sancisce dei principi di tecnica e di radicalità oncologica completamente innovativi.

In questo studio vengono fornite indicazioni tecniche su come realizzare resezioni in forme metastatiche multiple bilobari grazie ad un estensivo impiego dell’ecografia intraoperatoria, offrendo ai pazienti la possibilità di ottenere un trattamento radicale in un tempo chirurgico unico (solitamente in questi casi o non si interviene o si effettua un’operazione in due tempi, e i dati indicano che il 75-80% dei soggetti riesce a completare il ciclo dei due interventi). Per questi pazienti rimane altresì aperta la possibilità di reintervenire qualora compaiano nuove metastasi nel fegato, cosa peraltro probabile in tali forme di malattia multifocale.

Visto lo stadio avanzato della malattia, alla chirurgia resettiva – l’unica cura davvero radicale – deve integrarsi la moderna chemioterapia, che è in grado di contribuire in maniera non trascurabile a migliorare la prognosi di questi malati. I soggetti così trattati, se chemio responsivi, possono giungere ad una sopravvivenza – nel 60% dei casi – a cinque anni, con possibilità anche di guarigione.

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Le informazioni riportate sono da intendersi come indicazioni generiche e non sostituiscono in alcuna maniera il parere dello specialista.