Cosa fa il fisioterapista?

Siamo comunemente portati a pensare al fisioterapista quando compaiono dolori alla schiena, al collo o alle articolazioni, oppure a seguito di traumi accidentali o sportivi, o ancora quando sentiamo la necessità di migliorare la nostra postura.

Ma di che cosa si occupa esattamente un fisioterapista, e come svolge la sua attività? Ne parliamo con la dottoressa Emanuela De Martino, fisioterapista e coordinatrice del servizio di Fisioterapia presso gli ambulatori Humanitas Medical Care.

Di cosa si occupa la fisioterapia?

Il Ministero della Salute definisce il fisioterapista come “l’operatore sanitario […] che svolge attività di prevenzione, cura e riabilitazione delle funzioni motorie”. Il fisioterapista è dunque lo specialista che si occupa di recuperare, migliorare e promuovere il movimento. Questo professionista non cura patologie, ma tratta gli effetti che patologie di varia natura (traumi ortopedici, malattie neurologiche, debilitazioni fisiche in generale) possono avere sulla capacità delle persone di muoversi liberamente. Muoversi è una funzione necessaria allo svolgimento di qualsiasi attività della vita, dal mangiare, allo spostarsi, al lavorare o al dedicarsi a un’attività ricreativa; senza movimento non c’è azione né autonomia. L’obiettivo della fisioterapia è quindi ripristinare la funzione motoria e di conseguenza l’autonomia del paziente, principalmente attraverso l’esercizio terapeutico, ma anche con suggerimenti e strategie di compenso quando il movimento fisiologico non può essere completamente recuperato.

Le condizioni più comuni che beneficiano dell’intervento fisioterapico sono:

  • Dolore e limitazioni funzionali relativi all’apparato locomotore (mal di schiena, cervicalgie, artrosi, scoliosi, etc.
  • Esiti di lesioni o traumi muscolari, articolari, tendinei e ossei (strappi, distorsioni, tendiniti, fratture)
  • Esiti di chirurgia ortopedica (protesi articolari, ricostruzione di legamenti, stabilizzazione di fratture)
  • Esiti di patologie neurologiche (ictus, morbo di Parkinson, Sclerosi Multipla, lesioni midollari, paralisi cerebrali)
  • Esiti di patologie cardio-respiratorie (interventi cardiaci, scompenso cardiaco, BPCO, enfisema, polmoniti)
  • Decondizionamento fisico in seguito ad allettamento per malattie, lunghi ricoveri, chirurgia generale
  • Linfedemi primari, edemi secondari a mastectomie o interventi di natura oncologica, flebedemi dovuti a insufficienza venosa cronica
  • Incontinenza urinaria e fecale.

Che tipo di trattamenti fa il fisioterapista?

Il cuore del lavoro del fisioterapista è la valutazione funzionale, ovvero l’analisi dei bisogni di movimento del paziente, delle sue limitazioni e delle capacità motorie residue. Il consulto con un fisioterapista nasce infatti sempre dal desiderio del paziente di tornare a fare qualcosa che non è più in grado di fare, ed è su questo obiettivo che il fisioterapista orienta il suo intervento. 

Dopo aver individuato le cause specifiche di riduzione del movimento (debolezza muscolare, rigidità, mancanza di coordinazione, dolore), il fisioterapista sceglie l’intervento riabilitativo più appropriato nel trattamento del deficit motorio. Gli interventi possono prevedere:

  • rieducazione motoria (esercizio terapeutico): questo è lo strumento di intervento principale, e consiste del rieducare il sistema locomotore al movimento, sia isolato (ad esempio, estendere e flettere un dito della mano), sia coordinato (aprire e chiudere la mano) che finalizzato (afferrare un oggetto). A seconda delle necessità specifiche, può comprendere esercizi di reclutamento e rinforzo, di mobilizzazione e stretching, di coordinamento neuromuscolare o di ricondizionamento allo sforzo;
  • mobilizzazione passiva e trattamento dei tessuti molli (massoterapie): si tratta di manipolazioni articolari, muscolari e fasciali effettuate dal terapista, che hanno lo scopo di ridurre le rigidità e il dolore articolare e facilitare il movimento attivo autonomo;
  • realizzazione e applicazioni di ortesi, tutori e bendaggi: a seconda della necessità limitano o facilitano il movimento del paziente.

In alcuni casi questi interventi possono essere abbinati all’applicazione di agenti fisici (terapie strumentali quali elettrostimolazione, laser, magnetoterapia, tecar, etc.), allo scopo di ridurre dolore e infiammazione e quindi di facilitare il recupero della mobilità.

Tutti questi interventi sono spesso combinati nella stessa seduta, e vengono comunemente descritti come sedute di fisioterapia o fisiokinesiterapia (terapia del movimento).

Fisioterapista e osteopata: quali differenze?

Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), l’osteopatia (o medicina osteopatica) viene definita come: “Un sistema di cura basato sul contatto manuale per la valutazione, la diagnosi e il trattamento dei disturbi che interessano il corpo umano. L’osteopatia si fonda sull’integrazione della conoscenza della fisiologia, dell’anatomia e della biomeccanica, con l’obiettivo di promuovere la salute e migliorare la funzionalità dell’organismo”. Si basa sul concetto che struttura e funzione del corpo sono vicendevolmente connesse, ed è pertanto possibile influenzare la funzionalità delle strutture somatiche e viscerali agendo attraverso la loro manipolazione manuale. Si distingue quindi dalla fisioterapia per l’approccio valutativo (analisi della disfunzione somatica versus analisi della disfunzione motoria), per le modalità di intervento (trattamento manuale versus terapia manuale associata ad esercizio terapeutico), per la visione sul paziente (salute globale versus recupero funzionale) e per l’ambito di intervento (prevenzione versus riabilitazione).

Queste due specialità condividono l’obiettivo di migliorare la salute e il benessere del paziente, e possono integrarsi in un percorso di salute condiviso.

Visite ed Esami
Visita fisiatrica

Sedi

Humanitas Medical Care
Milano Domodossola
Via Domodossola, 9, Milano, MI, Italia
Torna su