Flebite, attenzione allo smart working e alla sedentarietà

La flebite è una condizione caratterizzata dall’infiammazione delle pareti dei vasi sanguigni, spesso causata da un trombo che impedisce al sangue di circolare correttamente. Si tratta di un disturbo che interessa principalmente gli arti inferiori ma che può colpire anche altre vene del corpo. Ne esistono due tipi: superficiale e profonda. La prima colpisce le vene vicino alla superficie della pelle (tromboflebite superficiale); la seconda, nota anche come trombosi venosa profonda, si verifica più in profondità.

Tra i fattori di rischio, la sedentarietà e l’immobilità, giocano un ruolo chiave. Per questo gli specialisti raccomandano di non rimanere seduti troppo a lungo nella stessa posizione. Specialmente oggi, dove con lo smart working, tendiamo a ridurre il movimento giornaliero, passando molto più tempo davanti al pc.

Ne abbiamo parlato con la prof.ssa Mariagrazia Bordoni, specializzata in chirurgia vascolare presso l’ambulatorio Humanitas Medical Care di Monza.

Quali sono i sintomi della flebite?

La flebite può essere caratterizzata da:

·  Dolore che tende ad aumentare ed irradiarsi lungo il decorso della vena

·  Segni di tumefazione

·  Arrossamento e gonfiore

·  Sensazione di calore

Quali sono i fattori di rischio?

Il primo fattore di rischio è l’immobilità. Tuttavia, anche la presenza di vene varicose, vasi dilatati e scarsa elasticità di parete, possono predisporre all’insorgenza di flebiti superficiali.

Altre cause possono essere:

·  Sovrappeso

·  Gravidanza

·  Pillola contraccettiva o terapia ormonale sostitutiva

·  Problemi di coagulazione

·  Trauma a una vena

·  Farmaci

Quando è necessario consultare lo specialista?

È importante consultare un medico se ci sono sintomi di flebite (arrossamento, gonfiore e dolore), consentendo di monitorare la condizione prima che evolva in trombosi venosa profonda. Un intervento precoce, infatti, può impedire che eventuali coaguli di sangue, se localizzati nel sistema profondo, causino un’embolia.

Se i sintomi sono accompagnati da importante edema (gonfiore) dell’arto inferiore con  febbre o difficoltà respiratorie è importante recarsi immediatamente al pronto soccorso.

Come viene diagnosticata la flebite?

La flebite viene diagnosticata sulla base dell’esame medico, dell’anamnesi, dei sintomi, di esami del sangue e indagini strumentali, come l’ecodoppler venoso degli arti inferiori che consente di valutare la circolazione venosa delle gambe. La TAC o la risonanza magnetica sono esami più specifici ed indicati solo in particolari condizioni che deve verificare il medico

Come può essere trattata la flebite?

La terapia si basa sull’impiego di anticoagulanti nelle forme di flebite superficiale estesa e nei casi di trombosi venosa profonda. La scelta del farmaco, il dosaggio e la via di somministrazione deve sempre essere indicata dal medico.

Come evitare il rischio di flebite?

Il primo suggerimento è quello di evitare la sedentarietà e anche quando si è costretti a restare alla scrivania a lungo alzarsi dalla sedia ogni tanto, facendo qualche movimento di flessione del piede e della gamba e camminare un po’.

Una buona e costante attività fisica aiutano a migliorare anche la circolazione venosa del sangue, riducendo le probabilità che insorga una infiammazione dei vasi.

Specialista in Chirurgia Vascolare
Prof. Mariagrazia Bordoni
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Visita chirurgica vascolare

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