L’ambulatorio di Chirurgia Toracica in Humanitas Medical Care Milano viale Premuda.

Tra i vari ambulatori attivi presso Humanitas Medical Care Milano viale Premuda riveste una rilevante importanza quello di Chirurgia Toracica e Chirurgia Robotica diretto dalla dottoressa Giulia Veronesi, alla quale ci siamo rivolti per avere maggiori informazioni.

Di che cosa si occupa l’ambulatorio di Chirurgia Toracica?

“L’ambulatorio di Chirurgia Toracica affronta tutti i problemi di interesse chirurgico del distretto toracico e svolge la propria attività clinica prevalentemente nel campo delle neoplasie primitive e metastatiche del polmone”, spiega l’esperta.

In particolare essa si occupa di:

  • trattamento delle neoplasie primitive polmonari dallo stadio iniziale allo stadio avanzato (N2) dopo chemioterapia e radioterapia di induzione;
  • trattamento delle neoplasie polmonari resecabili estese ai grossi vasi, alla trachea, alla parete toracica (T4).
  • trattamento chirurgico delle metastasi polmonari volto a una completa rimozione, ove possibile;
  • videotoracoscopia e accessi mini-invasivi per tutte le necessità diagnostiche in oncologia toracica, per tutte le neoplasie benigne del polmone, del mediastino e dell’esofago;
  • lobectomie polmonari mininvasive (VATS o robotica) o con tecnica open muscle sparing per neoplasie maligne primitive al I stadio o per patologie benigne;
  • chirurgia delle neoplasie del mediastino sia benigne sia maligne, quando possibile con approccio mini-invasivo (videotoracoscopica o robotica);
  • chirurgia correttiva delle malformazioni dello sterno con metodica mininvasiva ove possibile o tradizionale;
  • videotoracoscopia per pneumotorace spontaneo, cui viene spesso associata una pleurectomia parziale onde ridurre al minimo il rischio di recidive;
  • videotoracoscopia per simpaticectomia toracica per la cura dell’iperidrosi palmare e della sindrome di Raynaud;
  • endoscopia toracica operativa con endoscopio rigido per disostruzioni tracheo-bronchiali e posizionamento di stent; rimozione di corpi estranei dall’albero respiratorio.

 

Di quali tecniche chirurgiche si avvale l’ambulatorio di Chirurgia Toracica?

“L’ambulatorio di Chirurgia Toracica di viale Premuda è direttamente collegato con l’Ospedale Humanitas  di Rozzano dove si adottano le tecniche più innovative in campo chirurgico e gli orientamenti più moderni negli schemi sia di diagnosi sia di trattamento, in stretta collaborazione con l’Unità Operativa di Oncologia Medica e con la Radioterapia”, risponde la dottoressa.

Per il trattamento delle neoplasie primitive polmonari in stadio avanzato essa è fra i primi dieci centri specialistici italiani, oltre che nella chirurgia avanzata oncologica. Inoltre, per la rimozione, ove possibile, delle metastasi polmonari utilizza le più moderne tecniche recettive (laser). Per le procedure mininvasive vengono adottate a seconda dei casi le diverse possibilità dalla mininvasiva tradizionale manuale alla mininvasiva robotica.

 

In che cosa consiste la Chirurgia Robotica?

“La Chirurgia Robotica, che utilizzo già dal 2006, è una tecnica mini-invasiva che prevede l’uso di strumenti chirurgici miniaturizzati per effettuare incisioni di pochi millimetri”, spiega la specialista.

E prosegue: “Quando si esegue un intervento chirurgico con il da Vinci, il robot chirurgico attualmente più avanzato sul mercato, questi strumenti miniaturizzati sono montati su tre bracci robotici separati, consentendo al chirurgo la massima libertà di movimento e precisione; il quarto braccio contiene una telecamera 3D che offre un’immagine ingrandita ad alta definizione che favorisce il chirurgo durante la procedura”.

Il chirurgo controlla questi strumenti e la videocamera da una console situata nella sala operatoria. Egli è in grado di controllare contemporaneamente tutti e quattro i bracci del robot mentre guarda attraverso un monitor stereoscopico ad alta definizione che, letteralmente, lo colloca all’interno del paziente, offrendogli una visione 3D molto più dettagliata del campo operatorio rispetto a quello che l’occhio umano può fornire. Quindi, ogni movimento che il chirurgo effettua con i joystick e i pedali viene replicato con precisione dal robot.

Inoltre, grazie al design della console, “gli occhi e le mani del chirurgo sono sempre perfettamente allineati con la sua visione del sito chirurgico, riducendo al minimo il suo affaticamento”, spiega l’esperta.

  

Quali sono i vantaggi di questa tecnica?

Utilizzando questa tecnologia avanzata, i chirurghi sono in grado di eseguire procedure più complesse rispetto alla videotoracoscopia manuale mantenendo una estrema precisione di dissezione e garantendo una ottima radicalità chirurgica.

Inoltre, poiché queste procedure possono essere eseguite attraverso incisioni molto piccole, “i pazienti hanno una serie di vantaggi rispetto alla chirurgia a cielo aperto, ossia meno traumi sul corpo, cicatrici minime, tempo di recupero più rapido, minori complicanze e perdite ematiche, minore periodo di degenza”, precisa la dottoressa.

 

In quali casi specifici si ricorre all’approccio robotico?

“L’approccio robotico viene utilizzato per la maggior parte delle patologie toraciche in particolare la chirurgia del tumore polmonare dallo stadio I allo stadio III, in casi selezionati di tumore polmonare stadio IV resecabile oligometastatico dopo terapia sistemica, per i tumori del mediastino benigni e maligni resecabili, per il trattamento della miastenia gravis che richiede una timectomia radicale”, spiega l’esperta.

 

La Chirurgia Toracica si occupa anche di ricerca?

Attualmente sono in corso diversi progetti di ricerca, che includono:

  • la valutazione dell’impatto della chirurgia robotica sulla qualità di vita, sull’attivazione del sistema immunitario e sul tasso di complicanze perioperatorie nel trattamento del tumore polmonare e dei timomi;

Per questo abbiamo avviato il primo studio randomizzato multinazionale in Europa che confronta chirurgia videotoracoscopica manuale e robotica a cui aderiscono diversi centri di eccellenza in Italia e negli Stati Uniti

  • la valutazione dell’impatto prognostico della risposta immunitaria peritumorale in pazienti con tumore del polmone;
  • l’analisi sul ruolo delle cellule tumorali circolanti nel tumore polmonare e nel mesotelioma;
  • la valutazione del ruolo di alcune proteine del citoscheletro (filamina) nella prognosi e metastatizzazione dei tumori neuroendocrini del polmone.

“Inoltre abbiamo da poco avviato il progetto SMAC (Smokers Health Multiple Action), il programma di prevenzione di Humanitas per le malattie polmonari e cardiovascolari per forti fumatori ed ex fumatori. Il percorso include una TAC a basso dosaggio, il programma antifumo e la ricerca di marcatori molecolari e cellulari del tumore”, conclude la dottoressa Veronesi.

 

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