Apparecchio ortodontico: fisso o trasparente?

Nella vita di tutti i giorni li chiamiamo “denti storti”: quel disallineamento dei denti che spesso porta insicurezza e crea difficoltà nelle relazioni interpersonali. Ma non si tratta solo di un disagio estetico: i denti non allineati possono creare problemi alla masticazione, possono rendere inefficace l’igiene quotidiana e la rimozione della placca dall’intera superficie dentale, e quindi portare all’insorgenza di carie o infiammazioni, come gengiviti e parodontiti. Per questo è buona norma sottoporsi a un controllo ortodontico fin da piccoli.

Ma l’ortodonzia può essere comunque d’aiuto anche in età adulta: non è mai troppo tardi infatti per correggere l’estetica dei propri denti. La visita ortodontica permette di individuare il trattamento migliore per ogni situazione, attraverso i principali strumenti con i quali si può intervenire su queste problematiche: l’apparecchio ortodontico fisso e l’apparecchio trasparente.

 

Quali sono le differenze tra queste due soluzioni?

L’apparecchio ortodontico fisso è un dispositivo che viene applicato direttamente sui denti del paziente, e non viene rimosso se non al termine dell’intero trattamento; per questo applicazione e rimozione possono essere effettuati solo ed esclusivamente dall’ortodontista. L’apparecchio fisso è costituito da piccole placchette di metallo o ceramica, che vengono incollate ai denti del paziente e collegate tra loro tramite fili metallici ed elastici. Questi fili vengono fissati seguendo la forma dell’arcata dentale e, essendo dotati di proprietà elastiche, esercitano una pressione sulle placchette che concorre all’allineamento dei denti. È utilizzabile dall’età adolescenziale, quando cioè i denti permanenti sono già quasi tutti presenti.

L’apparecchio trasparente invece è una mascherina trasparente in resina che può essere posizionata e rimossa in totale autonomia da parte del paziente. Questo significa però seguire diligentemente le indicazioni dell’ortodontista, che in genere consiglia di tenerlo per 22 ore al giorno: bisognerebbe rimuoverlo quindi solo per mangiare e nei momenti di pulizia e igiene orale. A differenza di quello fisso può essere utilizzato anche da bambini molto piccoli: per espandere il palato, per guidare in modo corretto la masticazione e per modificare abitudini scorrette (la più classica è il famoso “dito in bocca”).

 

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