Verdure: trucchetti per farsi mangiare dai bambini

Nelle puntate precedenti, con l’aiuto della dietologa Licia Striuli– specialista di Humanitas Medical Care Arese, abbiamo approfondito le motivazioni che stanno alla base della non sempre facile relazione bambini-verdura.

 

Ora è arrivato il momento di agire e di mettere in atto stratagemmi “psicologici”per far sì che la pace torni a tavola.

 

Comportamenti da evitare

  • NO ai ricatti,come “Se non mangi i cavolfiori non guarderai la TV per una settimana”. Con questo atteggiamento si potenzia il risentimento verso i…cavolfiori!
  • NO ai baratti:“Se mangi l’insalata ti compro le figurine”. In questo modo si conferma la poca gustosità della verdura proposta, tanto da essere necessario una ricompensa per essere mangiata.
  • NO alla “bella statuina”.Bloccare il bambino a tavola in attesa che finisca una verdura è controproducente e sfinisce i nervi dei genitori e del bimbo, rendendo così la verdura ancora più odiosa. Ciò non significa essere arrendevoli, ma di fronte a un rifiuto tassativo, meglio aspettare un tempo ragionevole e poi permettere al bambino di andare via.

 

Fate così!

  • Coinvolgere.Prima di cucinare è utile chiedere al bambino quale verdura preferisca mangiare (fornendo almeno due possibilità); il fatto di aver “scelto” lo farà sentire grande e lo porterà per coerenza a mangiare la verdura scelta.
  • Dare il buon esempio.I bimbini, essendo grandi imitatori (almeno fino a una certa età), imitano il comportamento dei genitori, sebbene possa essere qualcosa che disapprovano o trovano difficoltosa. Siate voi il loro esempio, mangiando molta verdura e mostrando entusiasmo nell’assaggiarla.
  • Stimolare la curiosità.Preparate, ad esempio, della verdura non particolarmente amata in maniera diversa dal solito ma riconoscibilee lasciate che il bambino si incuriosisca a seguito del vostro assaggio e dei commenti che ne esaltano il buon sapore. Inoltre, affermare che, conoscendo i suoi gusti, il piatto succulente non è stato previsto per lui, potrebbe spingere il bambino a chiedersi se non si stia perdendo qualcosa. Qualora si incuriosisca, il segreto è non fargliela assaggiare al momento, ma rimandare all’indomani, facendo sì che l’attesa alimenti la voglia di sapori nuovi.
  • Create aspettative allettanti: “Domani ti cucino un piatto molto speciale che mi ha insegnato il tuo insegnante di judo!” (persona che il bambino ammira).
  • I cibi hanno nomi creativi. Il passato di verdure o la minestra possono diventare un“elisir verde della fata”, una “zuppetta del cavaliere” o una “pozione di dinosauro”.

 

To be continued…

Nella prossima puntata: consigli pratici in cucina, a cura della dottoressa Licia Striuli, Dietologa Pediatrica di Humanitas Medical Care Arese.

Rileggi i consigli della dottoressa:

Bambini e verdure: istruzioni per l’uso – Parte Prima

Bambini e verdure: istruzioni per l’uso – Parte Seconda

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