Come aiutare un bambino a superare un lutto?

Anche i bambini soffrono la perdita di una persona amata, esattamente come gli adulti. Anche se sembra che la loro vita continui come se nulla fosse, anche se tornano a giocare, correre e scherzare. Anche se non ne parlano molto. Lo fanno semplicemente in modo diverso. Per questo, è importante renderli partecipi del lutto, cercando di vivere questo momento seguendo il loro ritmo. In che modo?

Ce ne parla la dott.ssa Ylenia Canavesio, neuropsicologa e psicoterapeuta presso l’ambulatorio Humanitas Medical Care Domodossola a Milano e specialista del centro Psico Medical Care di Humanitas.

Come annunciare ad un bambino la morte di una persona amata?

È difficile sapere come reagirà un bambino all’annuncio di una morte. Per questo è importante farlo nel modo giusto, con calma e utilizzando parole semplici e dirette, come: “Ho una notizia triste da darti, la nonna oggi è morta”. Non la nonna si è addormentata, perché non sarebbe vero.

Per i bambini molto piccoli, il concetto del “per sempre” è difficile da capire (pensano che prima o poi la nonna tornerà); mentre per quelli più grandi, per esempio in età scolare, è più semplice ma potrebbero avere ancora molte domande. Fate del vostro meglio per rispondere in modo onesto e chiaro.

Quali possono essere le reazioni di un bambino di fronte al lutto?

Per un bambino può essere molto difficile esternare il dolore per la perdita di una persona amata. Spesso le parole risultano inefficaci e allora manifesta questo disagio nel comportamento.

Il primo stadio dopo un lutto è quello caratterizzato da sensazioni come confusione e incredulità, accompagnati da:

–   negazione della situazione (“Vedrò di nuovo il mio papà, verrà a prendermi a scuola) e del per sempre (Il mio papà se ne è andato solo per un po’”)

–   sensazione che la persona sia ancora viva

–   convinzione di vedere quella persona, una macchina come la sua, sentire la sua voce, etc.

Possono mostrarsi anche sintomi fisici, collegati allo shock della perdita, con:

–   Frequenti crisi di rabbia e aggressività

–   Regressioni a fasi precoci dello sviluppo

–   Disturbi del sonno con incubi e risvegli notturni

–   Perdita dell’appetito

–   Pianti disperati

–   Forti grida e tremori

Seguiti dal momento della nostalgia, mancanza o ricerca della persona amata

Le fasi che seguono un lutto possono continuare con la sensazione di avere ancora accanto la persona che non c’è più:

–   Ci si imbatte in continui riferimenti, con una persona che gli somiglia, ha lo stesso nome, la stessa macchina o lo stesso lavoro

–   La notte si sogna di essere di nuovo insieme

E le emozioni possono presentarsi continuando a pensare alla perdita, cercando di trovare il senso di quanto è accaduto, a come si poteva prevenire il fatto (“Se quel giorno mi fossi comportato in modo diverso”), con un desiderio compulsivo di ripercorrere tutti i dettagli di quello che è successo; seguito da:

–   Pensieri, ricordi, desideri e immagini per la persona che non c’è più

–   Continui riferimenti a quella persona

–   Tormento improvviso, per esempio nel mezzo di un film o di una cena (“Il mio papà non avrebbe dovuto andarsene”)

Cosa possiamo fare per aiutarli?

Come dicevamo, i bambini, come gli adulti, hanno il diritto di soffrire per la perdita di una persona cara. Ecco alcuni consigli per aiutarli ad elaborare meglio il lutto:

1. Dite sempre la verità

2. Non nascondete le emozioni

3. Rispondete alle domande

4. Fate partecipare il bambino al funerale

5. Create dei ricordi con delle foto di momenti belli trascorsi insieme

6. Fategli scrivere una lettera o un biglietto, oppure fare un disegno per la persona morta, per permettergli di esprimere quelle emozioni difficili da dire a voce

7. Ricordate al bambino che quella persona avrà sempre un posto speciale nel suo cuore

8. Raccontate a vostro figlio cosa cambierà (per esempio, “Verrà la zia a prenderti a scuola perché io dovrò passare qualche giorno con il nonno”).

Come spiegare dov’è la persona morta?

Spesso questo genere di domande mettono in crisi i genitori, in realtà non c’è una sola risposta univoca. A seconda delle convinzioni religiose si può trovare una risposta congrua con i valori e i credo della famiglia. Tuttavia sarà comunque importante lasciare al bambino il messaggio  che la persona morta rimarrà sempre  nel cuore delle persone che gli hanno voluto bene.

Ricordiamoci poi che se non ci sentiamo sufficientemente pronti a rispondere a certe domande possiamo anche rispondere “sai che non lo so?” e prenderci del tempo per  rifletterci su e prepararci, l’importante però è tornare sulla domanda appena possibile.

Quando è necessario rivolgersi ad uno specialista?

Ogni bambino è unico e affronta la morte di una persona importante a modo suo, con tempi e reazioni differenti. È difficile creare dei confini ben delineati che ci dicano quali comportamenti e tempistiche siano in linea con la situazione e quali no. È importante che i genitori monitorino il comportamento del bambino, osservino il suo umore e valutino come stia affrontando la situazione, sapendo che se qualcosa li preoccupa possono chiedere un confronto ad un terapeuta dell’età evolutiva.

In alcuni casi inoltre può essere utile chiedere un aiuto quando le figure adulte vicino al bambino sentono di non poter dare il giusto supporto al piccolo perché troppo coinvolte nel dolore che la perdita comporta. Alcuni bambini, talvolta, se percepiscono che il genitore è sopraffatto dal dolore, pensano che non vi sia spazio per il proprio.

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